Gianmarco Pondrano d'Altavilla

AIE, dopo picco energia fossile, al via “era dell’elettricità”

(17 Ottobre 2024)

Roma – Il mondo è sull’orlo di una nuova “era dell’elettricità”, con la domanda di combustibili fossili destinata a raggiungere il picco entro la fine del decennio, il che significa che le eccedenze di petrolio e gas potrebbero spingere gli investimenti nell’energia green, ha affermato in un rapporto l’Agenzia internazionale per l’energia (AIE). Ma ha anche evidenziato un elevato livello di incertezza, poiché i conflitti stanno sconvolgendo il Medio Oriente produttore di petrolio e gas e la Russia , e poiché i paesi che rappresentano metà della domanda globale di energia hanno elezioni nel 2024. “Nella seconda metà di questo decennio, la prospettiva di forniture più ampie, o addirittura in surplus, di petrolio e gas naturale, a seconda di come si evolveranno le tensioni geopolitiche, ci porterebbe in un mondo energetico molto diverso”, ha affermato il direttore esecutivo dell’AIE Fatih Birol in un comunicato allegato al rapporto annuale. Secondo Birol, un surplus di scorte di combustibili fossili porterebbe probabilmente a prezzi più bassi e consentirebbe ai paesi di dedicare più risorse all’energia pulita, facendo entrare il mondo in un'”era dell’elettricità”. Nel breve termine, c’è anche la possibilità di una riduzione delle forniture qualora il conflitto in Medio Oriente interrompesse i flussi di petrolio . L’AIE ha affermato che tali conflitti evidenziano la tensione sul sistema energetico e la necessità di investimenti per accelerare la transizione verso ” tecnologie più pulite e sicure”. L’anno scorso, l’AIE ha dichiarato che è entrato in funzione a livello globale un livello record di energia pulita, tra cui oltre 560 gigawatt (GW) di capacità di energia rinnovabile. Si prevede che nel 2024 saranno investiti circa 2 trilioni di dollari in energia pulita, quasi il doppio dell’importo investito nei combustibili fossili. Nello scenario basato sulle attuali politiche governative, la domanda globale di petrolio raggiungerà il picco prima del 2030 a poco meno di 102 milioni di barili al giorno (mb/d), per poi scendere ai livelli del 2023 di 99 mb/d entro il 2035, in gran parte a causa della minore domanda del settore dei trasporti dovuta all’aumento dell’uso dei veicoli elettrici. Il rapporto illustra inoltre il probabile impatto sui futuri prezzi del petrolio qualora venissero attuate a livello globale politiche ambientali più severe per contrastare il cambiamento climatico. Nello scenario politico attuale dell’AIE, i prezzi del petrolio scenderanno a 75 dollari al barile nel 2050, dagli 82 dollari al barile del 2023. Questa cifra sarebbe paragonabile a 25 dollari al barile nel 2050, qualora le azioni governative fossero in linea con l’obiettivo di ridurre le emissioni del settore energetico a zero entro quella data. Sebbene il rapporto preveda un aumento della domanda di gas naturale liquefatto (GNL) di 145 miliardi di metri cubi (bcm) tra il 2023 e il 2030, afferma che tale aumento sarà superato da un aumento della capacità di esportazione di circa 270 bcm nello stesso periodo. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla