Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Nobel Chimica, Garattini, (Istituto Negri), ricerche premiate essenziale per i nostri farmaci

(9 Ottobre 2024)

Roma – “Le ricerche premiate oggi con il Nobel per la Chimica rappresentano un tassello fondamentale per l’evoluzione di molti settori, a partire dalla farmacologia” Così Silvio Garattini, oncologo e farmacologo, fondatore dell’Istituto Mario Negri, ha commentato l’assegnazione del premio Nobel per la Chimica a David Baker da un lato e a Demis Hassabis e John Jumper dall’altro nel campo della ricerca sulle proteine. David Baker è riuscito nell’impresa quasi impossibile di costruire tipi di proteine completamente nuovi. Demis Hassabis e John Jumper hanno sviluppato un modello di intelligenza artificiale per risolvere un problema vecchio di 50 anni: prevedere le strutture complesse delle proteine. Queste scoperte hanno un potenziale enorme. “Comprendere appieno la struttura delle proteine e poterla modificare per crearne addirittura di nuove ci permetterà di avere farmaci innovativi a nostra disposizione e anche di comprendere meglio classi di farmaci che già utilizziamo. C’è ad esempio una tendenza recente ad aumentare molto l’impiego degli anticorpi monoclonali, che sono fondamentalmente delle proteine”. Anche per la grande sfida medica dei “superbatteri” resistenti agli antibiotici, gli studi premiati aprono nuovi e importanti scenari rimarca Garattini che però ricorda che su questo punto preciso “non bisogna solo affidarsi alle innovazioni che ci possono arrivare anche sulla base di queste ricerche, ma bisogna procedere con un approccio multifattoriale che preveda anche la diminuzione dell’uso indiscriminato di antibiotici in casi inutili come con le malattie virali, lavorando anche sull’annoso problema della confezione degli antibiotici stessi che sono spesso sottodimensionate o sovradimensionate rispetto alle necessità del singolo utilizzo e quindi costringono all’acquisto di antibiotici che poi rimangono nella disponibilità dei pazienti che possono abusarne, pur con le migliori intenzioni”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla