Valentina Di Paola

L’IA potrebbe portare a un aumento considerevole di rifiuti elettronici

(28 Ottobre 2024)

Roma –  La crescente popolarità dell’intelligenza artificiale generativa porterà a una rapida crescita dei rifiuti elettronici e-waste, che potrebbero aumentare di mille volte entro il 2030. Questo l’allarmante risultato che emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Computational Science, condotto dagli scienziati dell’Accademia cinese delle scienze e della Reichman University. Il team, guidato da Asaf Tzachor, Peng Wang e Chen Wei-Qiang, ha eseguito un’analisi di modellazione per prevedere il quantitativo di rifiuti elettronici che potrebbero derivare dall’utilizzo massivo delle intelligenze artificiali. Se non verranno implementate misure contenimento dei rifiuti elettronici, questi potrebbero raggiungere un accumulo totale di 1,2-5,0 milioni di tonnellate tra il 2020 e il 2030. L’intelligenza artificiale generativa è utile per molte applicazioni di ricerca nelle attività quotidiane, come la produzione di immagini, testi o altri contenuti digitali. Le sue prestazioni, però, dipendono anche dai rapidi miglioramenti nell’infrastruttura hardware e nella tecnologia dei chip. Il recente aumento nell’implementazione dell’IA generativa ha contribuito a un aumento dei rifiuti elettronici, ovvero il flusso di rifiuti di apparecchiature elettroniche obsolete, che può essere dannoso per l’ambiente. Nell’ambito dell’indagine, gli autori si sono concentrati sui grandi modelli linguistici, considerando l’insieme di e-waste prodotti tra il 2020 e il 2030. Gli scienziati hanno valutato quattro scenari con diversi gradi di produzione e applicazione dell’intelligenza artificiale generativa, da una situazione in cui le applicazioni delle Ia sarebbero molto diffuse fino a una modellazione caratterizzata da implementazioni specifiche. Stando a quanto emerge dai calcoli, il flusso di rifiuti elettronici potrebbe raggiungere fino a 2,5 milioni di tonnellate all’anno nel 2030, supponendo che non vengano presi in considerazione metodi di riduzione dei rifiuti. Gli esperti suggeriscono inoltre che la quantità totale di rifiuti elettronici creati dall’intelligenza artificiale generativa tra il 2023 e il 2030 potrebbe arrivare fino a 5,0 milioni di tonnellate, nello scenario più negativo. In questo caso, i rifiuti elettronici comprenderebbero 1,5 milioni di tonnellate di circuiti e mezzo milione di batterie, associate a materiali pericolosi come piombo e cromo. L’implementazione di una strategia economica circolare, in cui la durata di vita delle infrastrutture esistenti viene ampliata e i materiali vengono riutilizzati, potrebbe ridurre la produzione di rifiuti fino all’86 per cento. I risultati, concludono gli scienziati, evidenziano la necessità di un utilizzo responsabile dell’intelligenza artificiale generativa e di strategie proattive di gestione dei rifiuti elettronici per ridurre gli impatti nocivi dell’inquinamento. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).