Valentina Di Paola

La luna più grande di Plutone è ricca di anidride carbonica e perossido di idrogeno

(1 Ottobre 2024)

Roma – L’atmosfera di Caronte, la luna più grande di Plutone, è caratterizzata dalla presenza di anidride carbonica (CO2) e perossido di idrogeno (H2O2). Lo rivela uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, condotto dagli scienziati del Southwest Research Institute di Boulder, in Colorado. Il team, guidato da Silvia Protopapa, ha analizzato i dati del James Webb Space Telescope (JWST), che forniscono nuove informazioni sui processi chimici e sulla composizione della superficie di Caronte. Questi risultati, commentano gli autori, potrebbero rivelare indizi utili per comprendere l’origine e l’evoluzione dei corpi ghiacciati nel Sistema solare esterno.

Scoperta nel 1978, la luna di Plutone è stata ampiamente studiata da allora, ma i dati spettrali finora si limitavano a lunghezze d’onda inferiori a 2,5 µm, e la composizione superficiale non è mai stata compresa del tutto. Nell’ambito dell’indagine, i ricercatori hanno utilizzato lo spettrografo Near-Infrared per osservare Caronte a lunghezze d’onda da 1,0 a 5,2 µm. Sono state condotte quattro osservazioni distinte, che hanno confermato la presenza di anidride carbonica e perossido di idrogeno. L’H2O2 suggerisce un’elaborazione attiva del ghiaccio d’acqua tramite irradiazione e luce sulla superficie de satellite, mentre l’anidride carbonica potrebbe avere origine dai serbatoi sotterranei del corpo celeste. Questo lavoro, concludono gli scienziati, potrebbe gettare le basi per analisi future, volte a esplorare le dinamiche dei corpi del Sistema solare esterno, le loro composizioni superficiali e gli effetti della radiazione solare. (30Science.com)

 

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).