Roma – Il mondo sta affrontando un’emergenza climatica con una portata senza precedenti. A lanciare l’allarme un nuovo rapporto redatto da un gruppo internazionale di scienziati, guidati da William Ripple e Christopher Wolf, dell’Oregon State University, pubblicato su BioScience. Lo studio presenta prove allarmanti del fatto che il cambiamento climatico sta peggiorando a un ritmo pericoloso. Gli autori aggiornano trentacinque “segnali vitali planetari” riportati annualmente, che forniscono serie temporali continue delle attività umane legate al clima e delle risposte climatiche. I risultati hanno registrato temperature e livelli del mare da record nel 2023. Inoltre, gli scienziati hanno rilevato che le emissioni annuali legate all’energia hanno superato i 40 gigatoni di anidride carbonica per la prima volta nella storia. È stata, poi, registrata un’accelerazione della perdita di lastre di ghiaccio e ghiacciai e una crescente frequenza di disastri legati al clima. “Siamo sull’orlo di un disastro climatico irreversibile: si tratta di un’emergenza globale senza alcun dubbio”, hanno detto i ricercatori. “Gran parte del tessuto stesso della vita sulla Terra è in pericolo” hanno avvertito gli scienziati. Il rapporto evidenzia diversi “punti di svolta” climatici e anelli di retroazione che potrebbero innescare cambiamenti catastrofici, tra cui il collasso delle principali calotte glaciali e il diffuso deperimento delle foreste. Gli autori parlano anche di minacce emergenti come i fiumi artici resi arancioni dai metalli tossici, un effetto che coincide con il disgelo del permafrost. “Stiamo entrando in una nuova fase critica e imprevedibile della crisi climatica”, hanno sottolineato gli scienziati. Essi evidenziano che le politiche attuali hanno messo la Terra sulla buona strada per un riscaldamento di circa 2,7 gradi Celsius entro il 2100, superando di gran lunga il limite di 1,5°C concordato a livello internazionale. “Siamo già nel bel mezzo di un brusco sconvolgimento climatico, che mette a rischio la vita sulla Terra come mai l’uomo ha visto”, ha aggiunto Ripple. “Per esempio, l’uragano Helene ha causato più di 200 morti nel sud-est degli Stati Uniti e massicce inondazioni in una zona montuosa della Carolina del Nord che si pensava fosse un rifugio sicuro dai cambiamenti climatici”, ha spiegato Ripple. Gli autori chiedono interventi urgenti, tra cui: attuare un prezzo globale del carbonio che potrebbe limitare le emissioni dei ricchi e, al tempo stesso, fornire fondi per ulteriori interventi sul clima; migliorare l’efficienza e la conservazione dell’energia, sostituendo i combustibili fossili con energie rinnovabili a basso contenuto di carbonio; ridurre le emissioni di gas a effetto serra, compresi quelli classificati come inquinanti a breve termine, come il metano; proteggere e ripristinare gli ecosistemi ricchi di biodiversità, che svolgono un ruolo chiave nel ciclo e nello stoccaggio del carbonio: incoraggiare un cambiamento verso abitudini alimentari che enfatizzino gli alimenti di origine vegetale; promuovere un’economia ecologica sostenibile e ridurre notevolmente il consumo eccessivo e lo spreco da parte dei ricchi, integrare l’educazione al cambiamento climatico nei programmi di studio globali per aumentare la consapevolezza, l’alfabetizzazione e l’azione. “Il futuro dell’umanità è in bilico”, si legge nel rapporto. “Solo attraverso un’azione decisa possiamo salvaguardare il mondo naturale, evitare profonde sofferenze umane e garantire che le generazioni future ereditino il mondo vivibile che meritano”, hanno concluso gli autori. (30Science.com)
Lucrezia Parpaglioni
Emergenza climatica globale senza precedenti
(8 Ottobre 2024)
Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.