Valentina Di Paola

Dai calamari un nuovo tessuto per indumenti termici

(1 Ottobre 2024)

Roma – Sviluppare un nuovo tessuto specifico per realizzare indumenti a temperatura controllata. A questo obiettivo è stato orientato uno studio, pubblicato sulla rivista Applied Physics Letters Bioengineering, condotto dagli scienziati dell’Università della California a Irvine. Il team, guidato da Alon Gorodetsky, ha preso ispirazione dalle proprietà dinamiche di cambiamento di colore tipiche della pelle di calamaro. I ricercatori hanno ideato un metodo per produrre un materiale termoregolante traspirante e lavabile che può essere integrato in tessuti flessibili. “La pelle dei calamari è molto complessa – spiega Gorodetsky – è composta da vari strati che interagiscono per manipolare la luce e alterare la colorazione della superficie dell’animale. Alcuni degli strati contengono organi chiamati cromatofori, che passano da stati espansi a stati contratti. In questo modo cambia il modo in cui la pelle trasmette e riflette la luce visibile”. Gli scienziati hanno progettato un materiale composito che opera nello spettro infrarosso. Quando la temperatura corporea aumenta, le persone emettono parte del calore come radiazione infrarossa. Gli indumenti che manipolano e si adattano a questa emissione e sono dotati di caratteristiche termoregolatrici possono adattarsi finemente alla temperatura desiderata di chi li indossa. Il materiale ideato dagli scienziati è costituito da un polimero ricoperto di rame, che quando si allunga separa le maglie e cambia il modo in cui trasmette e riflette la luce infrarossa. Il tessuto risultante è lavabile, traspirante e integrato. Il team ha stratificato una pellicola sottile sul composito per consentire un facile lavaggio senza degradazione, una considerazione pratica per qualsiasi tessuto. Per rendere traspirante il materiale composito, gli autori hanno realizzato una serie di fori, rendendolo permeabile all’aria e al vapore acqueo in modo simile al cotone. “Il nostro prototipo – commenta Gorodetsky – apre una serie di opportunità per la maggior parte delle applicazioni indossabili, ma potrebbe essere particolarmente adatto per indumenti per climi freddi come giacche da sci, calze termiche, guanti isolanti e cappelli invernali. Le strategie utilizzate per dotare i nostri materiali di traspirabilità, lavabilità e compatibilità con i tessuti potrebbero essere traslate a molti altri tipi di sistemi indossabili, come l’elettronica organica lavabile, i tessuti elettronici elastici e i materiali triboelettrici per la raccolta di energia”.(30Science.com)

 

 

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).