Gianmarco Pondrano d'Altavilla

La tecnologia a ultrasuoni smantella i PFAS e li rendono innocui

(3 Settembre 2024)

Roma – La tecnologia a ultrasuoni potrebbe essere la chiave per consentire la scomposizione biologica delle cosiddette “sostanze chimiche eterne” e in particolare i noti PFAS, per renderli così innocui. E’ quanto ritengono i ricercatori dell’ Università del Surrey, che hanno deciso di dedicare un progetto di ricerca sul tema. Le “sostanze chimiche eterne” sono una classe di sostanze chimiche sintetiche estremamente persistenti che, anche a bassi livelli, possono aumentare il rischio di cancro e causare squilibri ormonali e anomalie dello sviluppo. Il team di ricerca ha ricevuto 947.000 sterline da UK Research and Innovation (UKRI) per condurre un progetto pilota, il primo nel suo genere, che utilizzerà la tecnologia a ultrasuoni in combinazione con la biodegradazione per scomporre le sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche (PFAS), ancora comunemente presenti in prodotti come scatole per pizza, filo interdentale e pentole. SonoBio è una tecnologia ibrida che combina gli ultrasuoni ad alta frequenza con l’attività dei microrganismi per trattare i PFAS e trasformarli in anidride carbonica e fluoro relativamente innocui. La dottoressa Madeleine Bussemaker, responsabile del progetto presso l’Università del Surrey, ha affermato: “Queste sostanze chimiche sono ovunque, si trovano in quasi ogni persona e in innumerevoli prodotti di uso quotidiano. Sono incredibilmente difficili da scomporre, motivo per cui rimangono nei nostri corpi e nell’ambiente per decenni. Ecco perché siamo lieti di avere il sostegno dell’UKRI nel nostro sforzo di rendere un giorno obsoleta l’etichetta ‘sostanze chimiche eterne’ associata a queste sostanze chimiche persistenti”. I metodi attuali faticano a degradare completamente i PFAS, soprattutto quando si utilizzano solo processi biologici. Mentre gli ultrasuoni ad alta frequenza possono scomporre completamente i PFAS, sono più efficaci in certe forme e per alte concentrazioni. L’ingegneria dei processi biologici, con l’elettrochimica microbica, può recuperare energia e rendere il processo più sostenibile. Quindi, combinando gli ultrasuoni ad alta frequenza con l’azione (elettro)microbica, SonoBio potrebbe essere una soluzione potente e sostenibile per la completa scomposizione e rimozione dei PFAS dall’ambiente. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla