Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Favorire le energie rinnovabili può ridurre la povertà tra i nativi americani

(12 Settembre 2024)

Roma – Rendere più flessibili le normative USA sulle energie rinnovabili potrebbe ridurre la povertà nelle comunità dei nativi americani. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’ Università del Wisconsin-Madison e pubblicato su Nature Energy. “Questa è la prima analisi completa del potenziale reddito che i progetti di energia rinnovabile potrebbero fornire e una panoramica delle barriere normative che devono affrontare le tribù che vogliono perseguirli”, afferma Dominic Parker , professore di economia agricola e applicata. “Tuttavia, sottolineiamo che questo non è un invito a imporre priorità energetiche federali a tribù riluttanti”. Lo studio, ha scoperto che le terre delle riserve hanno il 46 per cento in meno di probabilità di ospitare parchi eolici e il 110 per cento in meno di probabilità di ospitare parchi solari rispetto a terreni adiacenti simili. A questa sorprendente disparità complessiva si aggiunge il fatto che le risorse eoliche e solari sono particolarmente abbondanti nel 25 per cento più povero delle riserve. La maggior parte di queste si trova in aree remote dove mancano opportunità di reddito dai casinò e dai mercati del lavoro urbani nelle vicinanze. I ricercatori hanno utilizzato un modello statistico per quantificare la disparità tra terreni in riserva e fuori riserva per parchi eolici e solari installati entro il 2022. Il team ha combinato quei risultati con le previsioni della domanda di energia fino al 2050 per prevedere il reddito che le tribù lascerebbero sul tavolo se l’attuale disparità persistesse fino ad allora. In uno scenario di elevata elettrificazione e futura dipendenza dalle energie rinnovabili per soddisfare la domanda di energia, le tribù rinuncerebbero a oltre 19 miliardi di dollari in guadagni da locazione e tasse entro il 2050, o 11,6 miliardi di dollari per uno scenario di bassa elettrificazione. La stima equivalente per i guadagni dei casinò fino al 2050 è di 67 miliardi di dollari. I ricercatori hanno identificato molteplici barriere allo sviluppo che aiutano a spiegare la disparità tra progetti di energia pulita su terreni di riserva e fuori riserva. Una delle più grandi è la complessità e l’incertezza del processo di autorizzazione, per la costruzione sia delle strutture che delle linee di trasmissione che immettono l’energia generata nella rete elettrica.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla