Lucrezia Parpaglioni

Premio Ig Nobel va alla squadra che ha scoperto che i mammiferi possono respirare dall’ano

(13 Settembre 2024)

Roma – Il premio Ig Nobel va alla squadra di ricerca che ha scoperto che i mammiferi possono respirare attraverso l’ano. Dopo una serie di test su topi, ratti e maiali, gli scienziati giapponesi hanno scoperto che gli animali assorbono l’ossigeno somministrato attraverso il retto, un lavoro che è alla base di una sperimentazione clinica per verificare se la procedura può trattare l’insufficienza respiratoria. Scrivendo sulla rivista Med in 2021, Ryo Okabe, della Tokyo Medical and Dental University e colleghi hanno descritto come la “ventilazione enterale” offra “un nuovo paradigma” per aiutare i pazienti con insufficienza respiratoria. Il gruppo di ricerca è tra i dieci premiati con gli Ig Nobel di quest’anno, gli irriverenti riconoscimenti assegnati ai risultati che “prima fanno ridere e poi fanno pensare”. Non vanno confusi con i premi Nobel, più lucrosi e che cambiano la carriera, che saranno consegnati in Scandinavia il mese prossimo. L’ultimo gruppo di vincitori di Ig Nobel ha ricevuto i premi durante una cerimonia al Massachusetts Institute of Technology giovedì. L’evento ha visto la presenza di veri premi Nobel per distribuire i premi, conferenze “24/7” in cui gli esperti hanno spiegato il loro argomento prima in 24 secondi, poi in sette parole, e un abbondante lancio di aeroplanini di carta. Tra gli altri lavori premiati nel corso della serata vi sono le ricerche statunitensi per ospitare i piccioni nei missili, in modo da guidarli verso i loro obiettivi; le indagini britanniche che hanno rilevato che le dichiarazioni di estrema vecchiaia tendono a provenire da aree con una vita media breve e una storica mancanza di certificati di nascita, e uno studio francese che ha scoperto che i capelli del cuoio capelluto tendono ad arcuarsi in senso orario, anche se meno nell’emisfero meridionale. I ricercatori giapponesi si sono interessati alla possibilità che gli esseri umani con difficoltà respiratorie potessero trarre beneficio da una pompa di ossigeno nel sedere dopo aver notato che alcuni animali, come gli scarafaggi, possono usare l’intestino per respirare. Gli scienziati hanno iniziato il lavoro durante la pandemia Covid, quando molti ospedali erano disperatamente a corto di ventilatori meccanici per sostenere la respirazione di persone con gravi infezioni. Gli esperimenti del gruppo di ricerca che sono valsi il premio Ig Nobel per la fisiologia, hanno dimostrato che topi, ratti e maiali erano in grado di assorbire l’ossigeno nel flusso sanguigno quando questo veniva somministrato attraverso il retto, favorendo così la normale respirazione. Takanori Takebe, autore dello studio presso il centro medico dell’ospedale pediatrico di Cincinnati, ha confessato di aver provato “sentimenti contrastanti” quando ha saputo del premio, ma è stato entusiasta quando ha scoperto che era stato riconosciuto per aver fatto ridere e poi riflettere. “Se il premio alimentasse l’interesse per la ventilazione enterale – ha detto Takebe – ne sarei molto felice”. La squadra di scienziati sta conducendo una sperimentazione di fase 1 su volontari umani. Saul Newman, dell’Università di Oxford, ha vinto il premio per la demografia per aver dimostrato che molte dichiarazioni di persone che vivono in modo straordinariamente lungo provengono da luoghi in cui la durata della vita è breve, non esistono certificati di nascita e dove abbondano gli errori di trascrizione e le frodi pensionistiche. “I dati sulla vecchiaia estrema sono un caso statistico”, ha dichiarato Newman. “Dal livello dei singoli casi, fino ai modelli di popolazione, praticamente nessuno dei nostri dati sulla vecchiaia ha senso”, ha continuato Newman. Roman Khonsari, chirurgo craniofacciale presso l’ospedale universitario Necker-Enfants Malades di Parigi, e i suoi colleghi hanno vinto il premio per l’anatomia per il loro studio globale sui vortici dei capelli. Mentre i capelli del cuoio capelluto si muovono a spirale in senso orario nella maggior parte delle persone, la loro ricerca ha scoperto che nell’emisfero meridionale si verificano più spirali in senso antiorario. “Quando mi hanno chiamato stavo operando – ha spiegato Khonsari – ero estremamente contento perché, nonostante l’innegabile irrilevanza di questo studio, sono convinto che decifrare i modelli in natura possa portare a importanti scoperte sui meccanismi fondamentali dello sviluppo; le forme portano con sé interessanti quantità di informazioni”. La scoperta ha portato a un confronto con i tornado, che tipicamente ruotano in direzioni diverse nell’emisfero settentrionale e in quello meridionale. Scrivendo sul Journal of Stomatology, Oral and Maxillofacial Surgery, i ricercatori hanno teorizzato che potrebbe essere in gioco l’effetto Coriolis, in base al quale la rotazione della Terra devia i venti verso destra nell’emisfero settentrionale e verso sinistra nell’emisfero meridionale. Non che Khonsari ci creda. “Francamente, non credo che sia un’ipotesi plausibile”, ha commentato Khonsari. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.