Lucrezia Parpaglioni

Gruppo di orche vicino al Cile rivela le nuove abilità di caccia

(26 Settembre 2024)

Roma – Al largo delle coste del Cile, in acque ricche di krill e acciughe grazie al sistema della corrente di Humboldt, vive una popolazione di orche elusiva e poco conosciuta, di cui ora grazie alla citizen science e ad anni di sorveglianza sono stati svelati i segreti, tra cui le abitudini alimentari. Lo rivela uno studio condotto da un gruppo di scienziati guidati da Ana García Cegarra, dell’Universidad de Antofagasta, riportato su Frontiers in Marine Science. Il gruppo di ricerca di García Cegarra, che in precedenza aveva osservato queste orche utilizzare le barche da pesca per aiutarle a catturare i leoni marini, le ha ora avvistate per la prima volta mentre cacciavano con successo i delfini imbruniti e condividevano il cibo tra i membri del branco. Questa nuova prova sulle loro abitudini alimentari potrebbe aiutare gli esperti a capire come le popolazioni di orche nell’emisfero meridionale siano collegate, promuovendo gli sforzi di conservazione. “Studiare le orche nel loro ambiente naturale è molto impegnativo, poiché si tratta di grandi predatori marini che percorrono lunghe distanze e vivono in mare aperto, il che rende difficile l’osservazione”, ha dichiarato Cegarra, autrice principale dello studio. “Ma – ha continuato Cegarra – capire il loro ruolo nell’ambiente marino è fondamentale per la conservazione di questa specie poco conosciuta nella corrente di Humboldt”. Le orche sono predatori apicali con una dieta incredibilmente varia, ma non tutte le orche mangiano le stesse cose. Le popolazioni possono essere assegnate a diversi ecotipi in base ai loro cibi preferiti, all’acustica e alla genetica; quindi, capire cosa mangiano le orche della corrente di Humboldt è un passo importante per capire dove si collocano tra le altre orche del mondo. Nell’emisfero meridionale sono segnalati cinque diversi ecotipi: alcuni, come le orche di tipo A e B1, si concentrano sui mammiferi marini, mentre altri tipi preferiscono il pesce. Capire dove si collocano gli animali della corrente di Humboldt pottrbbe essere utile per comprendere il modo in cui queste popolazioni si relazionano tra loro in modo più ampio e a conservarle per il futuro.  Cegarra e i suoi colleghi hanno utilizzato una combinazione di indagini proprie e di raccolta di dati di citizen science provenienti da viaggi di whale-watching e da pescherecci per monitorare la popolazione e seguire le loro scelte di caccia. Gli osservatori hanno registrato la presenza delle orche, la composizione e la posizione dei gruppi e hanno scattato foto e video che gli scienziati hanno potuto incrociare con i cataloghi degli individui conosciuti. Combinando questi dati con le loro indagini sistematiche e le riprese dei droni, gli scienziati hanno costruito una mappa della presenza delle orche nell’area e hanno seguito il comportamento dei branchi e le scelte delle prede. Ciò ha permesso ai ricercatori di catturare le prove della cattura di delfini imbruniti da parte del branco di orche di Menacho, una specie che non è mai stata cacciata con successo dalle orche di quest’area. Le immagini mostrano la matriarca, Dakota, che lancia in aria un delfino moretto. Questi avvistamenti potrebbero indicare che le orche appartengono all’ecotipo di tipo A, che caccia i mammiferi. Le loro prede e le dimensioni ridotte del loro branco sarebbero coerenti con questa ipotesi, anche se le loro macchie bianche sugli occhi sono più piccole di quelle tipiche delle orche di Tipo A. Inoltre, non sono mai stati registrati in Patagonia insieme ad altre orche di Tipo A. “Vorremmo poter ottenere campioni di biopsia cutanea per analizzare i loro dati genetici, poiché non esistono informazioni genetiche sulle orche di questa regione del Pacifico sud-orientale”, ha dichiarato Cegarra. “Tuttavia, sono molto elusivi e intelligenti, il che rende difficile avvicinarli in barca per le biopsie”, ha proseguito Cegarra.  Le osservazioni degli scienziati sulla caccia ai delfini crepuscolari hanno anche rivelato che il branco di Menacho condivideva il cibo. La condivisione del cibo si registra in molte popolazioni di orche, a volte per aiutare a nutrire i parenti, altre volte perché il branco caccia in modo cooperativo e tutti ne ricevono una parte. In questo caso, García Cegarra e i suoi colleghi suggeriscono che il branco di Menacho stesse condividendo il cibo con i parenti, in modo simile alle orche di tipo A che cacciano i leoni marini arenandosi deliberatamente: le orche femmine sono state viste condividere la carne con i membri del gruppo, permettendo ai parenti più stretti di mangiare per primi. Cegarra ha sottolineato che sono necessarie molte più informazioni e studi sistematici per comprendere appieno e proteggere questa popolazione segreta di orche. “Il fatto che abbiamo osservato degli esemplari appena nati è importante, perché indica che stanno avendo una prole, ma non conosciamo il loro tasso di sopravvivenza”, ha detto Cegarra. “Grazie alla citizen science, possiamo seguire la presenza delle orche lungo migliaia di chilometri di costa del Cile settentrionale, ma la maggior parte degli avvistamenti di orche sono casuali”, ha concluso Cegarra.(30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.