Roma – Il mortale virus dell’influenza aviaria H5N1, che ha ucciso milioni di uccelli in tutto il mondo dal 2021 (e in rari casi può essere trasmesso all’uomo), potrebbe diffondersi attraverso il di furto di cibo di alcuni uccelli marini. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’ Università del Nuovo Galles del Sud (UNSW) e pubblicato su Conservation Letters. Gli autori spiegano che il furto di cibo, noto anche come “cleptoparassitismo”, in cui alcune specie di uccelli marini costringono altri uccelli a rigurgitare le loro prede, sia una possibile via di trasmissione dell’influenza aviaria. L’autore principale Simon Gorta della UNSW Science afferma che lo studio potrebbe fornire una nuova prospettiva per determinare come e dove potrebbe avere origine la diffusione del virus mortale e come potrebbe essere trasmesso tra individui, popolazioni e su scala continentale o di bacino oceanico. “Comprendere la trasmissione è fondamentale per gli sforzi di monitoraggio e gestione, in particolare quando sono coinvolte specie o regioni a rischio, ed è utile comprendere le minacce per altri animali e persone”, afferma l’autore principale Simon Gorta, uno studente di dottorato presso l’UNSW. “Mentre il virus H5N1 originale è emerso per la prima volta nel 1996, l’attuale ceppo 2.3.4.4b si è diffuso molto più di altri ceppi ed è altamente virulento, uccidendo centinaia di migliaia di uccelli marini selvatici da quando è stato rilevato per la prima volta nel 2021”. In precedenza limitato in gran parte all’Eurasia e all’Africa, il virus si è diffuso in Nord America nel 2021 e in Sud America alla fine del 2022. Ha raggiunto l’Antartide all’inizio del 2024 ed è stato dichiarato panzootico, ovvero una pandemia tra gli animali. (30Science.com)