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L’ESA stampa in 3D il primo componente metallico sulla Stazione Spaziale Internazionale

(6 Settembre 2024)

Roma – La prima stampante 3D in metallo nello spazio, frutto della collaborazione tra ESA e Airbus, ha stampato il suo primo prodotto in metallo sulla Stazione Spaziale Internazionale, una svolta nell’autonomia dell’equipaggio per le future missioni di esplorazione di lunga durata.

La stampante 3D in metallo dell’ESA, un dimostratore tecnologico, è stata lanciata verso la Stazione Spaziale Internazionale all’inizio di quest’anno, dopodiché l’astronauta dell’ESA Andreas Mogensen ha installato il carico utile nell’European Drawer Rack Mark II del modulo Columbus dell’ESA.

Ad agosto, la stampante ha completato con successo la stampa della prima forma metallica 3D. Questo primo prodotto, insieme ad altri tre pianificati per il resto dell’esperimento, verrà riportato sulla Terra per un’analisi della qualità: due dei campioni andranno al cuore tecnico dell’ESA nei Paesi Bassi (ESTEC), un altro andrà al centro di addestramento degli astronauti dell’ESA a Colonia (EAC) per l’uso nella struttura LUNA e l’ultimo andrà alla Technical University of Denmark (DTU).

Con l’espansione delle missioni di esplorazione sulla Luna e su Marte, la durata della missione aumenterà, così come l’importanza dell’autonomia per la missione e il suo equipaggio, poiché le missioni di rifornimento diventeranno più impegnative. La produzione additiva nello spazio è una soluzione a questo problema, offrendo l’opportunità di produrre parti necessarie, riparare attrezzature o costruire strumenti dedicati, su richiesta durante la missione, anziché affidarsi a rifornimenti e ridondanze.

Sebbene la Stazione Spaziale Internazionale abbia già ospitato stampanti 3D in plastica, il dimostratore tecnologico dell’ESA è il primo a stampare con successo una parte in metallo in condizioni di microgravità.  La stampante è stata costruita da Airbus e dai suoi partner, con la Cranfield University nel Regno Unito coinvolta nella progettazione del processo di fusione e dell’hardware della stampante, nonché della sua sorgente laser, dell’ottica di distribuzione, dello stoccaggio delle materie prime e del sistema di alimentazione. Le operazioni di stampa sono state supervisionate dal CNES dal loro centro di controllo per i carichi utili della ISS.

“Con la stampa della prima forma 3D in metallo nello spazio, i team di ESA Exploration hanno raggiunto un traguardo significativo nell’istituzione di capacità di produzione in orbita. Questo risultato, reso possibile da un team internazionale e multidisciplinare, apre la strada a missioni a lunga distanza e lunga durata in cui la creazione di pezzi di ricambio, componenti di costruzione e strumenti su richiesta sarà essenziale”, afferma Daniel Neuenschwander, Direttore di Human and Robotic Exploration presso ESA.(30Science.com)

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