Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Un nuovo metodo green per purificare le terre rare

(28 Agosto 2024)

Roma – Un nuovo metodo eco compatibile per purificare gli elementi delle terre rare. E’ l’obiettivo di uno studio guidato dai Sandia National Laboratories, USA, e pubblicato su ACS Applied Materials and Interfaces. Gli elementi delle terre rare sono onnipresenti nella vita moderna: si trovano ovunque, dal dispositivo su cui stai leggendo questo articolo alle lampadine a LED sospese nel soffitto, ai magneti al neodimio nei veicoli elettrici e nelle turbine eoliche. Tuttavia, purificare questi metalli critici dai minerali con miscele complesse è un’attività complessa che coinvolge acidi forti e solventi pericolosi, e viene condotta principalmente in Cina. Negli ultimi tre anni, un team di ricercatori dei Sandia National Laboratories ha sperimentato un metodo ecologico per separare questi elementi delle terre rare dalle miscele acquose. Inizialmente, il team ha creato e modificato molecole simili a giocattoli chiamati strutture metallo-organiche o MOF per testare la loro capacità di assorbire questi metalli vitali. Hanno quindi utilizzato simulazioni al computer ed esperimenti basati sui raggi X per studiare come gli elementi delle terre rare interagiscono con le “spugne” sintetizzate. L’obiettivo finale del team è progettare spugne che assorbano selettivamente un metallo delle terre rare escludendone altri. “Abbiamo sintetizzato MOF con chimica di superficie variabile e siamo stati in grado di dimostrare attraverso esperimenti di adsorbimento che questi MOF possono selezionare elementi di terre rare da una miscela di altri metalli”, ha affermato Anastasia Ilgen, geochimica Sandia e responsabile del progetto. “Sono più selettivi per le terre rare, il che è positivo. È importante sottolineare che abbiamo dimostrato che la loro capacità di selezionare i metalli può essere perfezionata aggiungendo gruppi chimici sulle loro superfici”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla