Gianmarco Pondrano d'Altavilla

I grandi incendi creano “nubi di fuoco” che possono innescarne altri

(6 Agosto 2024)

Roma – I grandi incendi che si stanno diffondendo con il cambiamento climatico, stanno sempre più spesso generando nubi chiamate “pirocumulonembi” (pyroCb), imponenti formazioni in grado di dare origine a devastanti fulmini, innescando potenzialmente altri incendi. E’ quanto emerge da un nuovo articolo pubblicato su “Nature”. Sia l’incendio di Park, che ha bruciato più di 160.000 ettari nella California settentrionale, sia l’incendio di Jasper, che ha distrutto circa un terzo della località turistica di Jasper in Canada, hanno generato questo genere di nubi. Negli anni passati, le segnalazioni di tali nubi erano relativamente rare. Prima del 2023, il record globale era di 102 avvistate in un solo anno, 50 delle quali in Canada, afferma Mike Flannigan, che studia gli incendi boschivi alla Thompson Rivers University di Kamloops, Canada. Durante la stagione degli incendi estremamente attiva dell’anno scorso, ne sono stati segnalati 140 solo in Canada. Quest’anno è stato segnalato anche un numero superiore alla norma. “Possiamo aspettarcene di più in futuro, a meno che non cambiamo gli effetti dell’intervento umano”, afferma Flannigan. Sia l’incendio di Park che quello di Jasper hanno sorpreso i vigili del fuoco per la rapidità della loro propagazione: l’incendio di Jasper, ad esempio, ha raggiunto la città nella metà del tempo previsto dai modelli. “La triste realtà è che in un certo senso non si tratta di casi estremi”, afferma Daniel Swain, climatologo presso l’Università della California, Los Angeles. “Negli ultimi anni abbiamo visto molti incendi comportarsi come questi, il che non credo sia affatto rassicurante”. Le nubi piroCb generano fulmini che possono innescare decine di nuovi incendi a molti chilometri dall’incendio principale, afferma Flannigan. Possono anche innescare venti che portano a una diffusione dell’incendio più rapida e meno prevedibile. Ciò significa che gli incendi che generano nubi di piroCb sono intensi e in rapido movimento, afferma Flannigan. L’incendio di Jasper è un esempio: quando è iniziato, la modellazione suggeriva che ci sarebbero voluti quattro giorni per raggiungere la città di Jasper. Ci è arrivato in due, in parte a causa dell’effetto pirocumulonembo. Il sistema di modellazione “è costruito per incendi causati dal vento, non per i piroCb”, afferma Flannigan. Il fumo e la fuliggine generati dai grandi incendi intrappolano anche la luce solare, rendendo le giornate più calde e secche del normale. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla