Valentina Arcovio

Su TokTok e YouTube guide per fare sextortion

(22 Agosto 2024)

Roma – Manuali dettagliati e guide video sull’estorsione sessuale a scopo finanziario, comunemente nota come sextortion, sono disponibili gratuitamente online. Piattaforme come TikTok e YouTube ospitano criminali che offrono lezioni specialistiche e personalizzate in cambio di un compenso extra. A denunciare il fenomeno è stato il quotidiano britannico The Guardian. Nei casi di sextortion, gli utenti, molto spesso adolescenti, vengono ingannati online e indotti a inviare foto intime di sé stessi a truffatori che poi chiedono soldi e minacciano di condividere il materiale con altri. “Manuali scritti e guide video, spesso intitolati ‘guide alla sextortion’, sono disponibili su piattaforme come TikTok e YouTube”, conferma Adam Priestley, un dirigente senior della National Crime Agency (NCA) nel Regno Unito. “Quelli che abbiamo visto su YouTube forniscono un tutorial dettagliato su come commettere questi reati di ricatto dall’inizio alla fine, inclusa la creazione di falsi account online, l’ottenimento di un numero per gli SMS, suggerimenti su come prendere di mira le vittime e come realizzare profitto dal crimine. Ci sono consigli per i criminali – continua – su come colpire le scuole secondarie e istruzioni su come minacciare le vittime e il linguaggio da usare. Ci sono esempi di tutorial disponibili per la vendita online, offerti come una ‘guida completa al ricatto’ a un costo di circa 10.000 naira nigeriane (poco più di 5 euro, ndr)”. Il Guardian ha segnalato di aver visto una guida scritta, lunga più di 80 pagine, scoperta da un’azienda di sicurezza informatica e resa disponibile su un canale dell’app di messaggistica Telegram a febbraio. La guida è stata condivisa con la NCA e Telegram l’ha rimossa una volta avvisata dal quotidiano britannico. Presentato come un manuale e una guida per criminali, si tratta di un documento brutalmente esaustivo, scritto da un individuo anonimo che afferma di aver commesso questo crimine per sette anni e di aver sfruttato 5.000 “obiettivi riusciti” in quel periodo. La guida promette “intuizioni e strumenti preziosi”, tra cui consigli su come creare profili falsi, distinguere tra obiettivi a breve e lungo termine, accedere agli account social media di sconosciuti e creare una connessione iniziale, quindi manipolare e costringere le vittime a inviare contenuti espliciti. L’autore sostiene che i primi tre Paesi in cui commettere estorsioni online di successo sono Regno Unito, Stati Uniti e Canada. Consiglia al lettore di concentrarsi su adolescenti e giovani adulti e indica che ci si può aspettare di ricevere contenuti sessualmente espliciti “da almeno 5-10 obiettivi su 200”. La guida spiega come la pratica si sia spostata su diverse piattaforme dopo che alcuni gruppi di social media sono diventati più consapevoli della minaccia: ad esempio, avverte che “esporre il tuo obiettivo su Instagram è praticamente impossibile ora” dopo i recenti aggiornamenti sul sito. Inoltre, questa guida offre ai lettori l’accesso agli specifici script di estorsione utilizzati dall’autore per 50 dollari e tre mesi di assistenza individuale per 250 dollari. Gli esperti di sicurezza hanno scoperto prove di almeno 276 transazioni finanziarie con l’autore, indicative di individui che acquistano questi servizi. La guida evidenzia quanto sia diventato professionale questo crimine e sottolinea il potenziale per trasformarlo in un’attività redditizia. “Prendiamo questo problema estremamente seriamente e abbiamo adottato rigide politiche per proteggere i nostri utenti da truffe e altri comportamenti dannosi”, dichiara un portavoce di YouTube. “I contenuti che forniscono istruzioni per attività come phishing e cryptophishing non sono consentiti su YouTube e verranno rimossi”, aggiunge. TikTok ha affermato che la piattaforma ha rilevato e rimosso in modo proattivo contenuti di questa natura, anche tramite indagini da parte dei suoi team di moderazione. Un portavoce di Telegram ha affermato: “Il sextortion è esplicitamente vietato sulla piattaforma di Telegram. I moderatori monitorano in modo proattivo le parti pubbliche della piattaforma e accettano le segnalazioni degli utenti per rimuovere i contenuti che violano i termini di servizio di Telegram”. (30Science.com)

Valentina Arcovio