Valentina Arcovio

Nuovo studio rivela i segreti della “pubertà vegetale”

(20 Agosto 2024)

Roma – La “pubertà vegetale”, quella fase nelle piante chiamata transizione vegetativa-riproduttiva, avviene nel giro di pochi giorni, durante i quali le foglie rallentano la loro crescita e al loro posto sviluppano gli organi riproduttivi. Questo cambiamento fisico è davvero importante per agricoltori e consumatori, perché avvia il processo di deviazione dei nutrienti nelle foglie verso gli organi riproduttivi della pianta e infine verso i suoi frutti e cereali. Uno sviluppo delle piante ben sincronizzato significa cibo più nutriente. Gli agricoltori hanno cercato di selezionare colture il più possibile uniformi, ma nonostante i loro sforzi, proprio come accade negli esseri umani, la pubertà avviene in età diverse nelle diverse piante. Per studiare i fattori che influenzano i tempi di questa transizione, i ricercatori dell’Università di York hanno coltivato l’Arabidopsis thaliana, una varietà di senape selvatica molto simile alle colture di Brassica come cavoli e broccoli, in condizioni in cui terreno, temperatura, umidità e luce erano il più possibile costanti. Anche in queste condizioni altamente controllate, come spiegano in uno studio pubblicato sulla rivista The Plant Cell, le piante hanno iniziato a mostrare segni di transizione evolutiva in giorni diversi. Quando circa metà delle piante aveva subito la transizione, gli scienziati hanno misurato l’attività genetica di tutte le piante. Sebbene le piante avessero la stessa età cronologica, si trovavano in punti diversi lungo il percorso della “pubertà” vegetale. I ricercatori hanno identificato specifici cambiamenti genetici correlati con la tempistica di questo cambiamento evolutivo. Hanno anche scoperto che le piante iniziano il “processo di uccisione” delle foglie prima ancora che gli scienziati vedano le strutture riproduttive visibili. “Per certi versi, la crescita delle piante e quella degli esseri umani sono molto simili: ognuno la sperimenta a modo suo”, spiega l’autrice principale dello studio, Daphne Ezer. “Il nostro studio ha scoperto specifici cambiamenti genetici che potrebbero controllare i tempi della transizione dello sviluppo delle piante, aprendo la strada a futuri miglioramenti nell’uniformità e nella qualità delle colture”, conclude. (30Science.comI)

Valentina Arcovio