Lucrezia Parpaglioni

I ragni usano lucciole come esche lampeggianti per catturare le prede

(20 Agosto 2024)

Roma – I ragni si servono delle lucciole come esche lampeggianti per catturare più prede. Lo rivela uno studio guidato da Xinhua Fu, della Huazhong Agricultural University, in Cina, riportato su Current Biology. Secondo la ricerca, una volta che i ragni intrappolano le lucciole maschio nelle loro ragnatele, trasformano questi insetti ormai condannati in esca, servendosi della loro luminosità per attirare un numero maggiore di prede. Lo studio ha avuto inizio quando Fu ha notato le lucciole maschio, Abscondita terminalis, ma nessuna femmina della specie, spesso rimanevano bloccate nella rete di un ragno tessitore-sfera, Araneus ventricosus, e si è chiesto se gli insetti maschi fossero stati attirati nella trappola. Sia i maschi che le femmine di questa specie di lucciole usano segnali lampeggianti nel corteggiamento, e gli spettacoli di luce delle femmine attirano i maschi nella loro posizione. Così Fu ed i suoi colleghi hanno indagato su come i ragni potrebbero sfruttare questo linguaggio dell’amore. In un tratto di terreno agricolo nella provincia di Hubei, in Cina, il gruppo di ricerca ha condotto una serie di esperimenti su 161 diversi tessuti, alcuni con e altri senza ragni. I ricercatori hanno poi collocato lucciole maschio, di cui alcune con gli addomi luminosi oscurati dell’inchiostro, in ogni ragnatela. Gli scienziati hanno scoperto che le reti con sia un ragno che una lucciola a luce libera attirano più lucciole maschio, rispetto alle reti senza ragni presenti o con solo lucciole non lampeggianti. Inoltre, le lucciole maschio impigliate in una ragnatela occupata da ragni hanno mostrato un segnale luminoso insolito; che sembrava più simile a quello delle femmine, con un impulso invece di due. Ma, le lucciole che erano situate in una tela vuota hanno lampeggiato normalmente. “Questo suggerisce che i ragni stanno manipolando i segnali delle lucciole maschio per imitare quelli di femmine, attirando in altri maschi alla ricerca di compagni”, ha commentato Daiqin Li, dell’Università di Hubei e autore dello studio. Non è ancora noto in che modo il ragno alteri i segnali della preda immobilizzata, ma i ricercatori hanno qualche idea. “Il veleno del ragno o il morso stesso possono portare a cambiamenti nel modello di lampeggiamento dei maschi intrappolati,” ha ipotizzato Li, che è interessato a vedere se altri ragni mangiatori di lucciole usano una tattica simile. “Altri animali possono utilizzare le prede catturate come esche, sfruttando diversi tipi di segnali, dice, quali i suoni o il rilascio di feromoni”, ha osservato Li. “I risultati dimostrano ancora una volta che i ragni non sono foraggiatori passivi”, ha affermato Mariella Herberstein, della Macquarie University in Australia. “Stiamo scoprendo sempre più casi di tecniche di alimentazione altamente complesse e selettive”, ha concluso Herberstein. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.