Roma – Che siano i polizieschi, piuttosto che le commedie romantiche o i documentari, le preferenze in merito di generi cinematografici sembrano correlate al funzionamento del cervello. Questo curioso legame emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Behavioral Neuroscience, condotto dagli scienziati della Martin Luther University Halle-Wittenberg (MLU). Il team, guidato da Esther Zwiky ha coinvolto 257 persone, raccogliendo registrazioni dell’attività cerebrale e informazioni relative alle loro preferenze cinematografiche. Stando a quanto emerge dall’indagine, gli appassionati di film d’azione e commedie tendevano a reagire in modo molto forte agli stimoli emotivi negativi, mentre i partecipanti che preferivano documentari, polizieschi o thriller erano associati a una reazione significativamente più debole a seguito degli stessi input. “I film rappresentano un fenomeno interessante per la psicologia – spiega Zwiky – perché non solo descrivono le emozioni umane, ma spesso le evocano. I sentimenti negativi, come la rabbia o la paura, svolgono un ruolo centrale in molte pellicole cinematografiche”. Nell’ambito dell’indagine, i ricercatori hanno analizzato l’attività cerebrale dei partecipanti attraverso risonanza magnetica funzionale (fMRI). Ai soggetti sono stati mostrati volti spaventati o arrabbiati e forme geometriche mentre erano sdraiati all’interno della macchina per l’imaging. Il gruppo di ricerca si è concentrato su due aree specifiche del cervello: l’amigdala, responsabile dell’elaborazione delle emozioni vitali, e il nucleo accumbens, noto come centro di ricompensa nel cervello. “Abbiamo valutato il modo in cui il cervello elabora gli stimoli emotivi – continua Zwiky – i risultati sono stati davvero sorprendenti. Non ci aspettavamo che i fan dei film d’azione e commedie reagissero in modo più intenso in entrambe le aree, dato che questi generi tendono a fornire molti stimoli, per cui pensavamo che sarebbe stato meno facile ottenere risposte violente”. Per chi preferiva polizieschi, thriller e documentari, invece, gli stimoli emotivi sembravano correlati a effetti meno intensi. “Il nostro lavoro – conclude Zwiky – suggerisce che le persone tendono a scegliere i generi cinematografici che stimolano in modo più adeguato il loro cervello”. (30Science.com)
Valentina Di Paola
Dimmi cosa guardi e ti dirò come funziona il tuo cervello
(27 Agosto 2024)
Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).