Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Cao (CRS4) ecco il kit per simulare ambienti marziani

(23 Aprile 2024)

Roma – “Il kit che abbiamo realizzato permette allo stesso tempo di far avanzare a costi contenuti la ricerca spaziale e ci prepara a consentire la sopravvivenza dell’uomo in una futura missione su Marte” così Giacomo Cao, amministratore unico CRS4 e presidente DASS ha illustrato l’importanza di un rivoluzionario kit, che permette di simulare sulla Terra le condizioni presenti su Marte, consentendo – tra le altre cose – di coltivare un’alga che potrebbe sostenere in futuro sia la respirazione sia le esigenze nutritive degli astronauti sul suolo marziano. L’Università degli Studi di Sassari, il Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna (CRS4), il Distretto AeroSpaziale della Sardegna (DASS), l’Università degli Studi di Cagliari e l’azienda Tolo Green hanno depositato una domanda di brevetto a livello internazionale – tra cui Stati Uniti e Cina – per il kit che è composto da un clinostato – vale a dire uno strumento che permette di ottenere livelli di gravità extraterrestri – e da una camera con atmosfera di CO2, che può riprodurre l’atmosfera marziana.

Professore, quali le principali caratteristiche del kit?

“Quello che è essenziale del kit è la sua fungibilità. Si immagini di voler simulare le condizioni di gravità che si incontrano nello spazio: basterebbe un clinostato. Ma per replicare quelle marziane è necessario anche ottenere una atmosfera carica di CO2 simile a quella tipica del pianeta rosso. Ed è qui che entra in gioco il nostro kit. In più, in considerazione di come è stato strutturato, il kit consente anche ricerche sul comportamento in ambiente spaziale e segnatamente marziano, di singole linee cellulari – umane, vegetali, animali – tema non sempre approfondito ma che invece può risultare fondamentale per l’esplorazione spaziale”.

Come si coniuga il kit con le ricerche sull’alga spirulina, il cosiddetto nuovo “oro verde”, che potrebbe permettere il sostentamento degli esseri umani sul suolo marziano?

“Grazie al nostro kit abbiamo potuto confermare che l’alga spirulina può prosperare in atmosfera marziana quasi completamente costituita da CO2, producendo ossigeno che servirebbe per la respirazione degli astronauti e rappresentando per gli stessi una fonte di nutrimento. E ciò che più importa è che oltre all’anidride carbonica, i nutrienti di cui avrebbe bisogno l’alga per sopravvivere e crescere, potrebbero essere contenuti nell’urina degli astronauti che è stata simulata sperimentalmente”.

Quale ruolo avrà il kit nella ricerca spaziale? Quali i potenziali stakeholder interessati?

“Testare qualcosa in un ambiente spaziale significa prima di tutto arrivarci; quindi costi elevatissimi. Col kit, il cui brevetto ci auguriamo possa essere presto concesso, è possibile condurre tutta una serie di esperimenti a Terra, abbattendo i costi stessi. In più è possibile utilizzarlo per modificare i clinostati già in commercio, permettendo a enti di ricerca, agenzie spaziali etc. di ampliare le proprie possibilità di studio soprattutto nel campo della astro-biologia. Senza contare il settore privato che si occupa di produzione di clinostati che avrebbe una nuova linea di produzione ad elevata domanda potenziale da poter mettere in opera”. (30science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla