Giuseppe Novelli

“Il genoma in realtà è molto più complesso”

(7 Novembre 2023)

Roma – È un po’ quello che ci aspettavamo. La disponibilità tecnica di studiare genomi interi di singoli individui sta rivoluzionando gli studi precedenti basati sull’associazione di marcatori genetici polimorfi legati alle singole popolazioni. Il genoma in realtà è molto più complesso e l’ascendenza genetica nelle popolazioni difficile da studiare senza il contributo di riscontri storici, geografici, culturali, etc. I rapporti genetici tra etnie diverse risentono moltissimo di queste interazioni che possono modificare e non poco le frequenze alleliche di geni che possono con la loro azione favorire la selezione”.

Lo studio pubblicato su Nature Communications  dimostra che le persone con origini europee, che in precedenza venivano trattate come un gruppo geneticamente omogeneo in studi genetici su larga scala, hanno chiare prove di lignaggi genetici misti, noti come mescolanza. Pertanto, molti studi di associazione andrebbero rivisti in base alla “mescolanza” appunto. I risultati di questo studio evidenziano l’importanza di interpretare bene i dati genomici prima di stabilire l’origine ancestrale di una persona o definire il rischio predittivo (il cosiddetto polygenic score) di ammalarsi basato solo su marcatori polimorfi identificati in precedenza da studi di associazione”.

È importante concentrarsi sulle varianti rare che fanno la differenza e non sulle varianti comuni. “Oggi – continua il genetista –  sempre più patologie comuni e multifattoriali come il lupus, l’aterosclerosi, il morbo di Parkinson, l’artrite reumatoide, la malattia di Alzheimer, la iperlipidemia, la sclerosi laterali amiotrofica e altre. Ciò che conta sono sempre i “cigni neri”, non quelli bianchi – La genomica oggi sta cambiando, la possibilità di studiare il genoma in modo esteso sta rivelando che sono i cigni neri (cioè le varianti rare) a cambiare le cose anche nelle malattie complesse.(30Science.com)

Giuseppe Novelli
Professore Ordinario di Genetica Medica, Università di Roma Tor Vergata e Professore Aggiunto Università del Nevada, Reno (USA). Ha insegnato nelle Università di Urbino, Università Cattolica del Sacro Cuore. E’ membro dell’Academia Europaea (https://www.ae-info.org/). Presidente della Fondazione Lorenzini (Milano). E’ stato Preside della Facoltà di Medicina e poi Rettore dell’Università di Roma Tor Vergata; E’ stato socio Fondatore dell’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile). Ha svolto numerosi incarichi istituzionali, tra cui: - Componente del Consiglio Direttivo dell’ANVUR (Agenzia per la Valutazione delle Università e della Ricerca) (2010-2013). - Consiglio Superiore di Sanità (2015-2019) - Comitato Nazionale Biotecnologie e Biosicurezza presso la Presidenza del Consiglio (2019-attivo) Il Prof. Novelli, ha mappato, identificato e caratterizzato diversi geni umani associate a malattie genetiche quali la sindrome di Laron, la distrofia miotonica, la progeria e altre. Negli ultimi anni si è occupato di genetica dei caratteri complessi come la psoriasi, l’infarto del miocardio e i geni di suscettibilità alle malattie infettive come la tubercolosi, l’AIDS, e recentemente del COVID-19. In questo contesto ha identificato mutazioni potenzialmente letali nei geni che codificano per gli interferoni e caratterizzato i primi anticorpi monoclonali sintetici contro SARS-CoV-2 e ha scoperto una delle prime molecole antivirali contro il COVID-19, l’indolo-3-carbinolo. Autore di oltre 800 pubblicazioni internazionali con un H-index di 63. E’ inserito nella lista dei Top Italian Scientist nel settore delle Scienze Biomediche https://topitalianscientists.org/home