Ora sappiamo costruire strade asfaltate anche sulla Luna

12 Ott, 2023
Lella Simone
Mediaone

Roma – Un recente studio pubblicato su Scientific Reports apre nuove prospettive sulla possibilità di creare strade e piste di atterraggio sulla Luna attraverso l’uso di laser per fondere il suolo lunare in una sostanza più solida e stratificata. Sebbene tali esperimenti siano stati condotti sulla Terra utilizzando un sostituto della polvere lunare, questi risultati dimostrano la fattibilità di questa tecnica e suggeriscono che potrebbe essere replicata sulla Luna. Tuttavia, gli autori ritengono che ulteriori lavori siano necessari per perfezionare il processo. La polvere lunare rappresenta una sfida significativa per i rover lunari poiché, a causa della bassa gravità, tende a sollevarsi quando viene disturbata e può danneggiare l’equipaggiamento. Pertanto, l’infrastruttura, come strade e piste di atterraggio, sarà essenziale per mitigare i problemi legati alla polvere e facilitare il trasporto sulla Luna. Tuttavia, il trasporto di materiali per la costruzione dalla Terra è costoso, quindi sarà essenziale utilizzare le risorse disponibili sulla Luna. I ricercatori della Università di Aalen, Facoltà di Ingegneria Meccanica e Scienza dei Material in Germania hanno fuso un materiale a grana fine chiamato EAC-1A (sviluppato dall’ESA come sostituto del suolo lunare) con un laser al biossido di carbonio per simulare come la polvere lunare possa essere fusa dalla radiazione solare concentrata sulla Luna in una sostanza solida. Gli autori hanno sperimentato con fasci laser di diverse potenze e dimensioni (fino a 12 kilowatt e 100 millimetri di diametro rispettivamente) al fine di creare un materiale resistente, anche se hanno stabilito che l’incrocio o l’intersecazione del percorso del raggio laser portava a crepe. Hanno sviluppato una strategia che utilizza un raggio laser di 45 millimetri di diametro per produrre forme geometriche triangolari con un foro centrale di circa 250 millimetri di dimensione. Queste forme potrebbero essere incrociate per creare una superficie solida su ampie aree di suolo lunare, che potrebbero servire come strade e piste di atterraggio, suggeriscono gli autori. Per riprodurre questo approccio sulla Luna, gli autori calcolano che sarebbe necessario trasportare dalla Terra una lente di circa 2,37 metri quadrati per agire come concentratore di luce solare al posto del laser. Le dimensioni relativamente contenute dell’attrezzatura necessaria rappresenterebbero un vantaggio nelle future missioni lunari. Questo innovativo approccio potrebbe rappresentare un passo significativo verso l’ottimizzazione delle infrastrutture lunari, consentendo una maggiore mobilità e riducendo i costi associati al trasporto di materiali dalla Terra. Mentre rimangono sfide tecniche da affrontare, questa ricerca offre una visione affascinante del potenziale futuro della colonizzazione lunare e dell’esplorazione spaziale. (30Science.com)