(30Science.com) – Roma, 22 nov. – C’è tutta la storia della dieta degli italiani (chiamiamoli pure così) nelle placche dentarie analizzate da un team di ricercatori dell’Università di Padova, guidato da Andrea Quagliariello. I ricercatori hanno analizzato il DNA prelevato dai denti di 76 uomini preistorici è hanno così potuto ricostruire le variazioni degli antichi microbiomi orali e i cambiamenti nelle abitudini alimentari degli uomini che hanno vissuto in Italia in un arco di tempo di circa 30mila anni.
Quali sono i principali risultati della sua ricerca?
Lo scopo primario dello studio è stato individuare se ed in che modo la transizione verso l’agricoltura abbia apportato una modifica della composizione del nostro microbiota orale. Quello che abbiamo ottenuto è stato molto di più. Innanzitutto è stato possibile individuare non solo una prima transizione tra cacciatori-raccoglitori ed agricoltori, ma anche una seconda fase di transizione più recente, verso la fine del Neolitico stesso. Inoltre abbiamo osservato che alcune delle specie batteriche che aumentano notevolmente la propria presenza, rispetto alla fase pre-neolitica, ci sono diverse specie dei cosiddetti red ed orange complex spesso associati a disturbi orali e a malattie sistemiche dell’individuo. Infine abbiamo trovato diverse associazioni tra le funzioni batteriche e la dieta delle popolazioni studiate, suggerendo, ad esempio, che la transizione verso un nuovo stile di vita agricolo sia stato un processo piuttosto graduale e con delle evoluzioni nel corso del tempo.
Dove vivevano queste persone e cosa mangiavano?
I campioni provengono dall’area del Centro-Sud Italia, ed in particolar modo nell’area dell’odierna Puglia in cui abbiamo le più antiche testimonianze Neolitiche per il nostro paese.
Come e dove sono cominciati ad apparire i primi cambiamenti nella loro dieta?
I primi cambi sembrano appunto essere avvenuti nell’area dell’odierna Puglia e poi si sono progressivamente diffuse nelle aree circostanti.
Ci sono analogie con gli abitanti della penisola che hanno vissuto nei periodi successivi (età classica, medio evo, oggi)?
Al momento non siamo in possesso di dati sulle fasi più recenti per cui non possiamo sapere cosa è avvenuto in tempi più vicini ai nostri. Probabilmente ulteriori modifiche nella struttura del microbiota possono aver avuto luogo, si pensi che alcune delle specie che noi abbiamo trovato come molto presenti tra i campioni neolitici, sono oggi invece poco presenti. Un caso esemplare è quello del batterio Olsenella sp. oral taxon 807 di cui siamo riusciti a ricostruire sei genomi antichi ed osservare quali tratti abbia evoluto in tempi recenti. Tra questi molti dei tratti acquisiti sono relativi a meccanismi di difesa o interazione con le altre specie ( e probabilmente anche con l’ospite), come ad esempio alcuni geni coinvolti nel sistema CRISPR ed alla resistenza agli antibiotici.(30Science.com)