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24 Giugno 2022: le immagini e le notizie di oggi

(24 Giugno 2022)

(30Science.com) – Roma, 24 giu. – Le immagini e le notizie di oggi.

IMMAGINI

 

IN EVIDENZA

Ecco il fuoco d’artificio dell’anemone quando punge

Pungiglioni di anemone di mare in più fasi di cottura.  CREDITO Immagine per gentile concessione del Gibson Lab, Stowers Institute for Medical Research.

È stato finalmente costruito un modello operativo preciso del funzionamento dell’organello urticante della Nematostella vectensis, l’anemone di mare stellato. A svelarlo è stata una nuova ricerca dello Stowers Institute for Medical Research, negli Stati Uniti, e lo studio correlato è stato pubblicato su Nature Communications. Il loro lavoro ha comportato l’applicazione di tecnologie di imaging microscopico all’avanguardia insieme allo sviluppo di un modello biofisico per consentire una comprensione completa di un meccanismo che è rimasto inafferrabile per oltre un secolo. Gli approfondimenti del lavoro potrebbero portare ad applicazioni vantaggiose in medicina, compreso lo sviluppo di dispositivi microscopici di somministrazione terapeutica per l’uomo.

Durante l’alimentazione, i tentacoli dell’anemone di mare catturano le artemia salina. CREDITO Video per gentile concessione del Gibson Lab, Stowers Institute for Medical Research.

 

PRIMO PIANO

Siccità: Gualdi (CMCC), “previsioni a 6 mesi non sono incoraggianti”

Previsioni effettuate a giugno 2022 con ampiezza a sei mesi. La mappa mostra la probabilità che le precipitazioni superino la media del periodo. Prodotto da Copernicus Climate Change Service, utilizzando i dati di Copernicus. Le previsioni dei Centri nazionali statunitensi per la previsione ambientale (NCEP), l’Agenzia meteorologica giapponese (JMA) e l’Ambiente e il cambiamento climatico Canada (ECCC) sono contributi in natura al Copernicus Climate Change Service, che riconosciamo con gratitudine.

“Molto probabilmente non ci lasceremo alle spalle la siccità neanche a settembre, quando con l’autunno, le prime piogge dovrebbero tornare a scendere sul nostro paese”. Lo spiega Silvio Gualdi, Senior Scientist del Centro Euromediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC) ed alla guida della divisione “Climate Simulations and Predictions”. “Ogni mese – spiega – insieme ai colleghi europei che lavorano nell’ambito del Copernicus Climate Change Service elaboriamo previsioni a sei mesi con l’obiettivo di cercare di anticipare i trend stagionali, specialmente per quanto riguarda le precipitazioni e le temperature”. “Sono ormai diversi mesi – ha aggiunto – che i nostri modelli ci mostrano previsioni caratterizzate, in termini probabilistici, da una sensibile riduzione delle precipitazioni, per tutto il Mediterraneo e l’Europa meridionale, sensibilmente al di sotto della media attesa. Anche l’ultimo bollettino, emesso a giugno non si discosta da quelli che avevamo emesso nei mesi precedenti e che indicavano uno scenario di siccità diffusa, su queste regioni, che poi si è verificato”.

Siccità: la Niña potrebbe durare fino al 2023, rischio gravi danni climatici

credit: noaa

La Niña potrebbe persistere nel 2023. Il fenomeno di raffreddamento anomalo dell’Oceano Pacifico che ha contribuito a provocare forti inondazioni nell’Australia orientale e ha esacerbato la siccità negli Stati Uniti e nell’Africa orientale potrebbe arrivare a ben tre anni consecutivi. A riferirlo, alcuni ricercatori in un articolo su Nature. Il verificarsi del fenomeno dl La Niña nell’emisfero settentrionale per due anni consecutivi è comune, ma averne tre di fila è raro. In passato, una ‘tripletta’ de La Niña è accaduta solo due volte dal 1950. Questa volta La Niña particolarmente lunga ed è probabilmente dovuta solo un cambiamento casuale nel clima, affermano gli scienziati. Ma alcuni ricercatori su Nature avvertono che il cambiamento climatico potrebbe rendere più probabili in futuro condizioni simili a La Niña. 

Mediterraneo rovente, quasi 5 gradi sopra la media

Un’ondata di calore marino (MHW), iniziata all’inizio di maggio 2022, si sta ora diffondendo verso est nel Mar Mediterraneo. Le ondate di calore marino si verificano quando le temperature oceaniche superano una soglia estrema per più di 5 giorni consecutivi. Nell’ultimo mese, due anticicloni hanno portato aria bollente dall’Africa subtropicale al Mar Mediterraneo. Le recenti osservazioni satellitari della temperatura superficiale del mare (SST, https://doi.org/10.48670/moi-00172), fornite dal Copernicus Marine Service, confermano l’effetto sorprendente che quest’aria calda ha avuto sul mare. Ad esempio, il Mar Ligure ha sperimentato condizioni di MHW per 3 settimane prima che queste decadessero e si ripresentassero a metà giugno. L’ondata di calore ha interessato il Golfo di Taranto più tardi ma con maggiore intensità, raggiungendo quasi 5°C sopra la media.

L’anomalia è la differenza tra la temperatura prevista e quella media (cioè, il rosso indica più caldo del normale).
Il contorno rosso scuro evidenzia dove è stata superata la soglia MHW per quel giorno.

Cassardo (UniTo) “La Nina non ha ripercussioni sul meteo in Italia”

“Come ben evidenziato nell’articolo, El Nino o La Nina impattano sui paesi affacciati al Pacifico. Quindi centro e sud America occidentale, Indonesia, Australia e Oceania. Effetti minori ma discernibili sul nord America occidentale e sull’Africa orientale, e sull’Asia meridionale. Effetti nulli sull’Europa e sull’Italia. El Nino non ha impatti sul nostro tempo. Lo dimostra qualsiasi tentativo di correlazione tra l’indice ENSO (El Nino Southern Oscillation) e qualsivoglia parametro meteorologico”. Lo spiega Claudio Cassardo, meteorologo dell’Università di Torino che ha commentato la notizia, rilanciata da Nature di una possibile estensione, anche per il 2023 della Nina, una oscillazione del ciclo delle acque superficiali (in questo caso un raffreddamento delle acque superficiali) del Pacifico Tropicale che ha vaste ripercussioni sul clima globale. Per la rima volta, secondo i ricercatori citati da Nature, quest’anno la Nina potrebbe allungare la sua fase ed estendersi al 2023 dopo essersi manifestata già nel 2021.

 

 

TRANSIZIONE ECOLOGICA

 

Chiude il Parco di Yellowstone per inondazione e non è l’unico

Il fiume Yellowstone allaga parti della Paradise Valley, un corridoio settentrionale del Parco Nazionale di Yellowstone. Credito: Daniel Anderson e Louise Johns.

Piogge da record e smottamenti di fango hanno forzato la chiusura del Parco Nazionale di Yellowstone, negli Stati Uniti, proprio mentre la stagione turistica stava aumentando. Nessuno dei parchi nazionali americani sembra essere immune da condizioni meteorologiche estreme e cambiamenti climatici. Prima di evacuare la loro capanna in affitto ai margini del Parco Nazionale di Yellowstone, la famiglia Manning ha osservato una casa vicina tuffarsi dalla riva del fiume nelle acque furiose della piena. “È stato pazzesco quando la casa, quando l’edificio, è caduto in acqua”, ha detto il signor Manning. “Stava galleggiando lungo il fiume come una barca”.

Nuova bioplastica prodotta dai rifiuti organici

Realizzare una plastica simile al PET prodotta direttamente dalla biomassa organica scarto. Questo l’obiettivo che ha guidato uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Chemistry, condotto dagli scienziati della School of Basic Sciences dell’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL), che hanno sviluppato un materiale degradabile a base vegetale che potrebbe sostituire le plastiche a base di petrolio. Produrre bioplastica riciclabile partendo da materiali di scarto, commentano gli autori, rappresenta un obiettivo importante, ma tutt’altro che semplice, nella lotta all’inquinamento.

Alla Darpa stanno lavorando a un sonar che imita i gamberetti e non nuoce ai cetacei

La Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency), l’agenzia governativa del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti incaricata dello sviluppo di nuove tecnologie per uso militare, vuole utilizzare i rumori naturali prodotti dalla vita marina per localizzare le minacce sottomarine. “Stiamo cercando di rilevare gli echi creati quando gli schiocchi di gamberetti si riflettono sui veicoli”, ha dichiarato Alison Laferriere, scienziata della Raytheon Technologies, multinazionale che si occupa di sviluppare tecnologica nell’ambito di aerospazio e difesa. “Più o meno allo stesso modo in cui un sistema sonar tradizionale rileva gli echi dal suono generato dalla sua sorgente.”

Negli ultimi 40 anni abbiamo alterato la concentrazione di sedimenti nei fiumi

L’attività umana sta alterando la quantità di sedimenti che scorre dai fiumi negli oceani e nei mari del mondo. A sottolinearlo gli scienziati del Dartmouth College, che hanno pubblicato un articolo sulla rivista Science per rendere noti i risultati del loro lavoro. Il team, guidato da Evan Dethier, ha evidenziato i cambiamenti nel flusso di sedimenti specifici in alcune regioni chiave. Stando a quanto emerge dall’indagine, le attività di sbarramento hanno ridotto la quantità di flusso di sedimenti nei fiumi del nord, mentre nelle zone australi l’aumento dell’erosione, probabilmente dovuto al cambiamento dell’uso del suolo, ha incrementato l’entità di flussi di sedimenti.

 

SCIENZA E RICERCA

 

Nasce il Centro Nazionale per la Biodiversità

Ridurre la perdita di biodiversità del 30% e recuperare per almeno il 15% gli equilibri ecosistemici mediante azioni di ripristino ecologico degli habitat entro il 2030. Questi sono solo alcuni degli obiettivi del National Biodiversity Future Centre, un progetto coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), che coinvolge 48 enti e università partner, per un totale di oltre 1300 ricercatori e qualche centinaio di neoassunti.

L’ambizioso progetto, descritto in una nota stampa pubblicata dal Cnr, prevede un finanziamento di oltre 320 milioni di euro per i primi tre anni (2023-2025), stanziati nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La proposta mira a mettere in campo la più poderosa iniziativa di ricerca e innovazione sulla biodiversità mai tentata in Italia, e si fonda su una sinergia tra Università, enti di ricerca, fondazioni e imprese.(CLICCA QUI)

Dal DNA si possono ricostruire gli eventi fondatori di una popolazione

Si chiama ASCEND, è un nuovo approccio flessibile che tramite l’analisi del genoma di una specie permette di ricostruire la storia degli eventi fondatori, che si verificano quando da un piccolo numero di membri si genera una nuova popolazione. Descritto sulla rivista Plos Genetics, questo sistema è stato sviluppato dagli scienziati dell’Università della California a Berkeley. ASCEND, spiegano gli autori, è in grado di misurare la correlazione nella condivisione degli alleli tra coppie di individui, allo scopo di stimare in modo affidabile quando si sono verificati degli eventi fondatori. Questi episodi, continuano gli scienziati, svolgono un ruolo fondamentale nel plasmare la diversità genetica, l’idoneità e il rischio di malattie in una popolazione.

 

SCIENZA, MEDICINA E SANITA’

 

Scoperta la rete neurale che ci permette di giocare a scacchi che gli altri animali non hanno

Negli esseri umani è presente una rete ampliata di interneuroni che non sembra appartenere ad altre specie e potrebbe essere legata a una serie di capacità funzionali proprie degli esseri umani. A scoprirlo uno studio, pubblicato sulla rivista Science, condotto dagli scienziati del Max Planck Institute for Brain Research, che hanno esaminato dei campioni di tessuto ottenuti da interventi neurochirurgici.

Pubblicati i risultati del primo trapianto riuscito di cuore di maiale in un paziente umano

Proseguono le ricerche e gli studi sul primo trapianto di cuore geneticamente modificato da suino a umano. Per la prima volta, sei mesi fa, gli scienziati dell’Università del Maryland negli Stati Uniti hanno impiantato con successo un cuore di maiale geneticamente modificato in un paziente un uomo di 57 anni con cardiomiopatia non ischemica che dipendeva dall’ossigenazione venoarteriosa extracorporea della membrana (ECMO). È stato considerato un successo perché il paziente ha vissuto per due mesi con un cuore funzionante, prima di accertarne il decesso.

Allergia al polline, studio crea le basi per il vaccino

Scoperti i meccanismi chiave dell’allergia al polline dell’artemisia comune. A raggiungere l’obiettivo, che  getta così anche le basi per lo sviluppo del primo vaccino al mondo, un team di ricerca della Università di Medicina di Vienna. L’artemisia (Artemisia vulgaris) rappresenta un serio problema per gli individui allergici da luglio a settembre. Attualmente, i segnali che spesso portano all’asma, possono essere trattati solo sintomaticamente. I recenti risultati sono un primo passo essenziale verso la terapia causale e la prevenzione dell’allergia al polline di artemisia. 

Stimati i decessi evitati grazie al vaccino

20 milioni. Sono i decessi Covid-19 evitati grazie al primo anno delle campagne vaccinali, secondo le stime degli scienziati dell’Imperial College di Londra. In uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet Infectious Diseases, il team, guidato da Oliver Watson, ha eseguito una modellazione matematica per quantificare l’impatto dei vaccini antiCovid su scala globale. Secondo quanto emerge dall’analisi, dall’8 dicembre 2020 all’8 dicembre 2021 i farmaci avrebbero evitato 19,8 milioni di morti, 12,2 milioni dei quali si sarebbero potuti verificare nei paesi ad alto e medio-alto reddito. Il gruppo di ricerca ha considerato i dati provenienti da 185 paesi e territori. Gli esperti hanno inoltre stimato che se l’obiettivo dell’Organizzazione mondiale della sanità di vaccinare il 40 per cento della popolazione mondiale entro la fine del 2021 fosse stato raggiunto, si sarebbero potuti evitare altri 599.300 decessi.

Tumori: USA vogliono vederci chiaro sui test anticancro

Le autorità sanitarie statunitensi hanno in programma una vasta sperimentazione basata sulle analisi del sangue volta a individuare i pazienti a rischio di sviluppare diverse forme di cancro. Alcuni scienziati, tuttavia, temono che questa modalità di screening a tappeto possa provocare anche delle conseguenze negative, principalmente per il rischio di risultati errati e falsi positivi. Questo il tema centrale di un approfondimento pubblicato sulla rivista Science, in cui si riportano le strategie di approccio per la valutazione delle opzioni di screening. La scorsa settimana, i consulenti del National Cancer Institute (NCI) hanno approvato uno studio pilota della durata di quattro anni, per il quale sono stati previsti 75 milioni di dollari e una coorte di almeno 24 mila persone. Scopo dell’indagine sarà quello di valutare le diverse opzioni di test, la maggior parte delle quali mirano a individuare tracce di DNA e proteine tumorali nel sangue.

Un farmaco efficace contro il virus respiratorio sinciziale

Si chiama AVG-388, è un farmaco antivirale orale candidato per il trattamento del virus respiratorio sinciziale (RSV). In uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances, gli scienziati della Georgia State University hanno valutato l’efficacia del medicinale in un modello animale. Il team, guidato da Richard K. Plemper, spiega che il farmaco prende di mira una parte fondamentale della polimerasi del virus respiratorio sinciziale e inibisce la sintesi del materiale genetico virale. L’RSV, riportano gli autori, è una delle principali cause di infezioni delle basse vie respiratorie nei neonati e negli individui immunocompromessi, e attualmente non esiste una cura efficace.

Ecco come Zika distrugge il cervello dei nascituri

Un nuovo studio ha rivelato i meccanismi attraverso i quali il virus Zika, trasmesso dalla puntura di zanzare infette, può danneggiare lo sviluppo cerebrale dei nascituri. La scoperta arriva da una ricerca condotta all’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-In) e all’Università di Pisa e pubblicata sulla rivista Stem Cell Reports. La sindrome congenita da Zika è stata descritta per la prima volta nel 2015 in Brasile in alcuni neonati le cui madri avevano contratto l’infezione in gravidanza. Durante il periodo di gestazione, il virus Zika aveva infatti oltrepassato la barriera placentare causando gravi lesioni al sistema nervoso centrale dei nascituri, fra cui la microcefalia e altre patologie dello sviluppo cerebrale. Per capire come il virus Zika possa provocare queste alterazioni, i ricercatori hanno utilizzato un sistema innovativo di cellule staminali neurali umane.

 

SCIENZA, TECNOLOGIA, MEDIA E SOCIETA’

 

Scienza: dati sconfessano teorie socio-politiche

Un team internazionale di scienziati guidato da Peter Turchin del Complexity Science Hub Vienna (CSH) ha deciso di mettere alla prova dei dati varie teorie socio-politiche su ciò che ha guidato l’evoluzione umana durante gli ultimi 10.000 anni – il periodo detto Olocene – in cui le società sono diventate più grandi e sempre più complesse, scoprendo che molte delle teorie in questione hanno scarso fondamento. Secondo le sue analisi basate sulla banca dati Seshat: Global History Databank, la migliore spiegazione per l’evoluzione della complessità socio-culturale è una combinazione di aumento della produttività agricola e l’invenzione, o l’adozione, di tecnologie militari (in particolare, l’invenzione di armi di ferro e l’adozione della cavalleria nel I millennio a.C.). Lo studio è appena apparso sulla rivista “Science Advances”. 

Dimmi come respiri e ti dirò chi sei

L’autenticazione individuale basata sull’odore del respiro utilizzando un sensore olfattivo artificiale potrebbe diventare possibile nel prossimo futuro, come rappresentato dal rendering di questo artista. CREDITO Università di Kyushu/Laboratorio Yanagida

Un nuovo approccio di autenticazione biometrica, basato sul riconoscimento del respiro, potrebbe rivoluzionare la tecnologia di sicurezza biometrica. Descritto sulla rivista Chemical Communications, questo curioso sistema è stato sviluppato dagli scienziati dell’Institute for Materials Chemistry and Engineering presso l’Università di Kyushu e dell’Università di Tokyo. Il team, guidato da Takeshi Yanagida e Chaiyanut Jirayupat, ha realizzato un sensore olfattivo in grado di identificare gli individui analizzando i composti nel loro respiro. Questo naso artificiale, associato a un sistema di intelligenza artificiale e apprendimento automatico, è dotato di un array di sensori a 16 canali, ed è stato in grado di autenticare fino a 20 individui con una precisione media superiore al 97 per cento.

MOBILITA’

 

Hyperloop UPV presenta veicolo capace di levitare

Hyperloop UPV, un team di studenti dell’Universitat Politècnica de València (UPV), Spagna, che dal 2016 lavora con l’obiettivo di progettare un prototipo di veicolo per ferrovie Hyperloop (dove i treni possono raggiungere velocità di oltre mille chilometri all’ora), ha presentato il risultato dei propri esperimenti, il veicolo per Hyperloop, capace di levitare, Auran . Con il prototipo gareggeranno alla prossima edizione edizione della European Hyperloop Week (EHW), che si terrà a luglio. Auran è il primo veicolo nella storia del team e dell’EHW in grado di levitare efficacemente.

 Giappone rafforza supporto ad auto ibride spinto da Toyota

 Il capo della Toyota Motor Corp ha fatto pressioni sul governo giapponese affinchè chiarisse ufficialmente di sostenere i veicoli ibridi tanto quanto quelli elettrici a batteria, secondo quanto riportato dalla “Reuters”. La notizia delle pressioni di Akio Toyoda, presidente della Toyota e presidente del gruppo industriale Japan Automobile Manufacturers Association (JAMA), è arrivata in un momento in cui la casa automobilistica viene criticata per essere lenta nella transizione ai veicoli elettrici a batteria. 

Toyota e Suzuki, alleanza per gli ibridi in India

 Toyota Motor Corp e Suzuki Motor Corp hanno annunciato venerdì che inizieranno la produzione di veicoli ibridi in India. Uno stabilimento Toyota nel sud dell’India inizierà ad agosto a costruire un SUV ibrido sviluppato da Suzuki, hanno affermato le società. Saranno disponibili due versioni, hanno detto: una con una configurazione ibrida leggera di Suzuki e l’altra con una configurazione ibrida di Toyota. 

 UE lancia nuova alleanza per aviazione green

 Oggi la Commissione europea ha lanciato ufficialmente l’ Alleanza per l’aviazione a emissioni zero , invitando gli esponenti del settore dell’aviazione a unire le forze nella preparazione dell’avvento degli aerei a emissioni zero. L’ Alleanza per l’aviazione a emissioni zero mira a preparare l’ecosistema dell’aviazione all’entrata in servizio di velivoli a idrogeno (H2) ed elettrici, per garantire che il trasporto aereo contribuisca all’obiettivo di neutralità climatica dell’Europa per il 2050. 

 Audi verso solo veicoli elettrici dal 2026

Audi prevede di immettere sul mercato solo veicoli elettrici a partire dal 2026, ha dichiarato in un’intervista l’amministratore delegato Markus Duesmann al Wirtschaftswoche.

CATL inizierà a produrre batterie di terza generazione nel 2023

Il produttore cinese di batterie CATL ha presentato la terza generazione della sua tecnologia di batterie cell-to-pack, annunciata qualche mese fa. Con le nuove batterie, dovrebbero essere possibili distanze di oltre 1.000 chilometri.

 Vinfast verso pickup elettrico

La startup vietnamita di veicoli elettrici Vinfast potrebbe entrare nel mercato dei camioncini elettrici, ha affermato un alto dirigente statunitense della società. 

Ricerca batterie; Britishvolt estende accordo con Università di Warwick

Britishvolt ha esteso il suo contratto con il dipartimento WMG, Università di Warwick, per la ricerca e lo sviluppo relativi alle batterie per veicoli elettrici. Dopo un progetto iniziale di 12 mesi, Britishvolt e il WMG porteranno ora avanti un programma di lavoro di due anni.

Batterie; InoBat Auto si espande negli USA

La società slovacca di batterie InoBat Auto e lo specialista statunitense di veicoli elettrici Ideanomics stanno pianificando un progetto di sviluppo e produzione di batterie in tre fasi nello stato americano dell’Indiana. La prima fase prevede un impianto di ricerca e sviluppo e produzione di moduli e pacchi batteria con una capacità di produzione annua iniziale di 100 Megawattora.

 USA, Nissan e Wallbox, insieme per ricarica domestica

 Nissan e Wallbox Chargers hanno avviato una collaborazione negli Stati Uniti per la ricarica domestica. A partire da luglio, Nissan offrirà ai possessori di veicoli elettrici negli Stati Uniti di acquistare il caricatore domestico Pulsar Plus livello 2 di Wallbox e di programmare l’installazione con uno sconto.

New York rende più accessibile la metro

La governatrice dello stato USA di New York, Kathy Hochul, ha annunciato che la Metropolitan Transportation Authority (MTA), responsabile del trasporto pubblico nello stato e le associazioni di sostenitori dell’accessibilità hanno raggiunto un accordo transattivo relativo a due azioni collettive contro la MTA, accordo per il quale la stessa MTA renderà più accessibile per le persone diversamente abili il sistema della metropolitana di New York City (NYC).

Britishvolt si prepara a sviluppare celle a batteria 4690

Britishvolt ha annunciato che sta sviluppando celle a batteria 4690 di grande formato. Il formato 4690 deve essere sviluppato e prototipato presso lo stabilimento EAS in Germania prima di essere trasferito nel Regno Unito per essere migliorato presso lo stabilimento Hams Hall dell’azienda nelle Midlands prima della produzione su larga scala presso lo stabilimento di batterie Northumberland. (30Science.com)

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