Valentina Di Paola

I mammut come gli elefanti, combattevano tra loro guidati dal testosterone

(4 Maggio 2023)

Roma – Tra 39 e 33 mila anni fa, i mammut lanosi subivano cambiamenti ormonali, che guidavano il comportamento maggiormente aggressivo degli animali durante stagione dell’accoppiamento. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature, condotto dagli scienziati dell’Università del Michigan ad Ann Arbor. Il team, guidato da Michael Cherney, ha esaminato una zanna di mammut maschio risalente a circa 33-39 mila anni fa. Nel reperto, i ricercatori hanno rilevato evidenze di fluttuazioni ormonali che sembrano collegate alla stagione degli amori, chiamate musth, episodi caratterizzati da livelli più elevati di testosterone.

 

Le zanne rappresentano una fonte di informazioni preziosa, commentano gli esperti, perché conservano la registrazione della crescita di un materiale osseo chiamato dentina, che può utilizzato per ricostruire i dettagli delle vite degli animali. I ricercatori hanno analizzato le firme delle fluttuazioni ormonali nelle zanne di un moderno elefante africano, un maschio e una femmina di mammut lanosi, vissuti rispettivamente 38.866-33.291 e 5.885-5.597 anni fa. Stando a quanto emerge dall’indagine, l’esemplare maschile aveva sperimentato aumenti significativi dei livelli di testosterone durante la sua vita adulta, con picchi che in alcuni periodi dell’anno potevano aumentare fino a 10 volte rispetto alle soglie degli altri periodi. Nella femmina di mammut lanoso analizzata, invece, il testosterone mostrava variazioni minime. Questi risultati, concludono gli autori, rappresentano la prima prova endocrinologica che i mammut lanosi hanno sperimentato le fluttuazioni ormonali tipiche degli elefanti durante la stagione degli amori. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).