Valentina Di Paola

In Europa i Neanderthal cacciavano gli elefanti giganti

(3 Febbraio 2023)

Circa 125 mila anni fa, i Neanderthal si nutrivano della carne e del tessuto adiposo di una specie estinta di elefanti, che venivano intenzionalmente cacciati. Lo conferma uno studio, pubblicato sulla rivista Science Advances, condotto dagli scienziati della Johannes Gutenberg University Mainz (JGU), del Leibniz-Zentrum für Archäologie (LEIZA) e della Leiden University. Il team, guidato da Sabine Gaudzinski-Windheuser e Lutz Kindler, ha esaminato i ritrovamenti archeologici nel sito di Neumark-Nord, vicino ad Halle, in Germania.

I Palaeoloxodon antiquus, comunemente noti come elefanti dalle zanne dritte, erano gli animali terrestri più grandi dell’epoca, potevano raggiungere i quattro metri di altezza e una massa corporea di 13 tonnellate. Caratterizzati da zanne lunghe e dritte, questi animali rappresentavano un’importante fonte di nutrimento per gli ominidi preistorici, ma finora non era chiaro se venissero cacciati o se i nostri antenati si limitassero a nutrirsi degli esemplari deceduti di morte naturale. In questo lavoro, i ricercatori hanno analizzato un cimitero di almeno 70 elefanti nel sito di Neumark-Nord. L’analisi ha rivelato che i profili di mortalità degli animali non sembravano affatto riconducibili a cause naturali. “In totale – riporta Gaudzinski-Windheuser – abbiamo esaminato 3.122 resti faunistici di elefanti dalle zanne dritte. Siamo giunti alla conclusione che i Neanderthal hanno cacciato abitualmente questa specie per almeno duemila anni”. Nel cimitero, sottolineano gli studiosi, sono stati rilevati resti di esemplari maschili e adulti in misura maggiore. “I maschi adulti – commenta Wil Roebroecks della Leiden University – erano più semplici da avvicinare dato che le femmine erano protette dal branco. Allo stesso tempo erano più grandi delle controparti femminili, per cui il profitto della cacciagione sarebbe stato più elevato. Abbiamo stimato inoltre che un elefante di dieci tonnellate avrebbe potuto produrre circa 2.500 razioni di cibo per un Neanderthal adulto, provvedendo al fabbisogno giornaliero per circa quattromila kcal”. Questi valori, sostengono gli esperti, suggeriscono che gli ominidi si riunissero in gruppi più estesi rispetto a quanto ipotizzato precedentemente oppure che disponessero di mezzi per la conservazione del cibo ancora ignoti all’archeologia. “Per adesso – concludono gli autori – non sappiamo quale ipotesi sia corretta, ma in ogni caso entrambe le opzioni rappresenterebbero scoperte socialmente e cognitivamente importanti, che contribuirebbero in modo significativo alla nostra comprensione dei comportamenti dei Neanderthal”. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).