Roma – Un nuovo grande Centro Europeo di Ricerca per l’Intelligenza Artificiale (IA): è questo l’obiettivo di un incontro di esperti del settore che si riuniscono oggi presso l’Università di Bologna, su impulso del Premio Nobel e Accademico dei Lincei Giorgio Parisi del professore Pierluigi Contucci dell’Università di Bologna. “La creazione di un centro di ricerca sull’intelligenza artificiale può permettere all’Europa di partecipare da protagonista a questa nuova rivoluzione industriale” – dichiarano Parisi e Contucci – “Per questo abbiamo convocato a Bologna un gruppo di studiosi di altissimo livello, che accanto a una profonda conoscenza tecnica dell’intelligenza artificiale hanno anche una visione strategica: l’obiettivo è formulare un Manifesto che riassuma le intenzioni comuni degli scienziati e le connetta a industria e istituzioni”. “È fondamentale mettere gli scienziati in contatto, dare loro l’opportunità di ritrovarsi nello stesso luogo, farli discutere” – sottolinea Giorgio Parisi. – “C’è bisogno di un’iniziativa transnazionale: un grande laboratorio dove possano lavorare fianco a fianco fisici, informatici, matematici, biologi, linguisti, ovvero gli scienziati di tutte le discipline che oggi convergono nella ricerca per l’intelligenza artificiale”. Insieme a Contucci e Parisi, tra i protagonisti dell’incontro ci saranno Yann LeCun, Premio Turing, l’informatico e imprenditore britannico Michael Bronstein, la fisica e neuroscienziata argentino-americana Sara Solla, Marc Mézard, ora alla Bocconi ed ex direttore dell’École Normale Supérieure, pioniere dei metodi fisico-statistici applicati all’AI, Nuria Oliver, direttrice della Ellis Alicante Foundation, l’esperto di machine learning Bernhard Schölkopf, e gli italiani Stefano Leonardi (Sapienza Università di Roma), Paolo Branchini (INFN), Giuseppe De Pietro (FAIR). “Oggi l’intelligenza artificiale è una tecnologia che precede e guida la scienza: la vediamo in azione ma non ne comprendiamo ancora fino in fondo il funzionamento. È successa la stessa cosa con i motori a vapore nel Settecento, nati quarant’anni prima della definizione dei principi della termodinamica, grazie ai quali si svilupparono le prime potenze industriali” – aggiunge Contucci. – “Questo è il contesto in cui può inserirsi l’Europa: abbiamo le competenze per trasformare la tecnologia dell’intelligenza artificiale in scienza e trovare così una posizione strategica da cui poter influenzare il futuro dello sviluppo tecnologico in modo autonomo, sostenibile ed etico oltre che normativo”. Tra i temi al centro dell’incontro: la centralità della ricerca, la valorizzazione del capitale umano e dei team interdisciplinari, l’attrazione di talenti, la sostenibilità energetica e ambientale, l’apertura internazionale e il radicamento nelle tradizioni scientifiche europee. (30Science.com)
Quattrociocchi (Sapienza), “CERN per l’IA, all’altezza delle sfide che viviamo”
Roma – “L’idea di un ‘CERN per l’intelligenza artificiale’ è una visione finalmente all’altezza del tempo che viviamo” Così all’AGI, Walter Quattrociocchi, direttore del Centro di Data Science and Complexity for Society (CDCS) della Sapienza, ha commentato l’iniziativa di oggi presso l’Università di Bologna dedicata alla promozione di un nuovo grande Centro Europeo di Ricerca per l’Intelligenza Artificiale (IA). L’incontro vede il mettersi assieme di importanti esperti internazionali del settore riuniti su impulso del Premio Nobel e Accademico dei Lincei Giorgio Parisi del professore Pierluigi Contucci dell’Università di Bologna. “L’Europa ha costruito alcune delle più grandi infrastrutture di conoscenza della storia — dal CERN alla rete stessa — ma sull’AI è rimasta intrappolata in un approccio frammentato, dove la ricerca è spesso subordinata a logiche burocratiche o narrative etiche prive di fondamento empirico – continua Quattrociocchi – Questa proposta rimette al centro ciò che conta: la scienza, le persone e il pensiero lungo. Non serve un’altra struttura amministrativa, ma un luogo che produca comprensione — non solo regolazione. Un luogo dove si studino i principi fisici, cognitivi e informazionali che rendono possibile l’intelligenza artificiale, invece di limitarsi a commentarne gli effetti. Un’infrastruttura di questo tipo potrebbe anche rappresentare l’occasione per sanare una delle maggiori fragilità europee: l’assenza di una vera advisory scientifica capace di guidare le politiche pubbliche con metodo, visione e rigore. Serve un pensiero che torni a essere misurabile, non autoreferenziale; capace di produrre conoscenza, non consenso”. “In questo senso – conclude Quattrociocchi – un “CERN dell’AI” sarebbe anche un antidoto strutturale all’epistemia, quella patologia cognitiva del nostro tempo in cui la plausibilità sostituisce la comprensione, e la fiducia nella forma prende il posto della verifica. Solo radicando l’AI nella scienza, e non nella retorica, l’Europa può davvero tornare a essere un laboratorio di civiltà cognitiva”.(30Science.com)
Verso un Centro Europeo di Ricerca sull’Intelligenza Artificiale
Scopo e Visione
L’intelligenza artificiale sta trasformando la scienza, la tecnologia, la società e la cultura. L’Europa non deve limitarsi ad adattarsi a questa trasformazione, ma contribuire attivamente a plasmarla. Proponiamo la creazione di un Centro Europeo di Ricerca sull’Intelligenza Artificiale. Un’iniziativa scientifica fondata sul capitale umano e su una visione di lungo periodo, basata su solide fondamenta teoriche, dotata di una potenza di calcolo in costante crescita e progettata per interagire in modo dinamico con start-up e industrie.
Il Centro si fonderà sui seguenti principi:
1. Il Nucleo Scientifico
Dare priorità alla ricerca fondamentale per comprendere i meccanismi, i limiti e le potenzialità dell’IA, così da fornire i quadri concettuali che rendono possibile l’innovazione, come la termodinamica rese possibile la macchina a vapore due secoli fa. Esplorare, sperimentalmente e teoricamente, nuove direzioni e nuovi modelli di IA: sistemi capaci di ragionare o di auto-migliorarsi, modelli multimodali orientati a rappresentazioni della realtà, nuove generazioni di large language models meno voraci in termini di calcolo e dati.
Creare le condizioni per lo sviluppo di applicazioni, anche in partenariato con il settore privato.
2. Partire dal Capitale Umano
Investire nelle persone, creando un ambiente in cui ricercatori e ingegneri di talento possano lavorare con libertà intellettuale e spirito di missione.
Un nucleo compatto di personale permanente sarà affiancato da borse di studio di medio periodo e da una rete rotante di scienziati in visita: un capitale umano che va dai dottorandi ai ricercatori senior.
3. Team Interdisciplinari
Il Centro riunirà scienziati di discipline diverse, sviluppatori software e costruttori di grandi sistemi che lavoreranno fianco a fianco, portando competenze differenti ma complementari a un comune sforzo sia scientifico che umanistico.
4. Attrazione dei Talenti in Europa
Offrire condizioni competitive, sostegno di lungo periodo e libertà di perseguire idee ambiziose, con accesso a studenti eccellenti, infrastrutture moderne, computer di alto livello e una gestione amministrativa efficiente. L’ambiente interdisciplinare genererà l’energia intellettuale necessaria per attrarre e trattenere in Europa ricercatori di livello mondiale.
5. In alternativa ai grandi numeri
Favorire le condizioni perché gruppi di piccole e medie dimensioni, ma visionari, possano ottenere risultati di grande impatto, sviluppando modelli aperti ed efficienti che valorizzino le aree di eccellenza europee: tecnologie linguistiche multilingue, robotica, sanità e ricerca biomedica, modelli climatici e ambientali, intelligenza artificiale rispettosa della privacy.
Questi sforzi saranno sostenuti da dataset affidabili, procedure di addestramento riproducibili e standard di valutazione condivisi.
6. Indipendenza Istituzionale e Governance
Garantire l’indipendenza scientifica attraverso una governance trasparente: forma giuridica non-profit, un Consiglio Direttivo che includa rappresentanti degli stakeholder e della comunità scientifica, leadership a rotazione e un Comitato Scientifico indipendente. Assicurare bandi aperti e selezioni basate sul merito, regole rigorose sui conflitti d’interesse e libertà di pubblicazione. Una base di finanziamento diversificata salvaguarderà l’autonomia scientifica del Centro.
7. Polo Tecnologico e Fondazione Partner
Istituire una struttura dedicata a connettere ricerca, industria e società: un Polo Tecnologico / Fondazione Partner che gestisca progetti collaborativi, prototipazione rapida e modelli condivisi di proprietà intellettuale; sostenga la creazione e la crescita di start-up; organizzi il trasferimento di conoscenze, codici e dati per ricercatori e imprese, proteggendo le iniziative nascenti da acquisizioni premature.
Le partnership industriali saranno incoraggiate, ma sempre bilanciate dal pubblico interesse, per garantire ecosistemi d’innovazione resilienti.
8. Sostenibilità ed Efficienza Energetica
Fare dell’efficienza energetica un tema centrale di ricerca, affrontando l’impatto ambientale dell’IA e sviluppando modelli computazionali sostenibili.
9. Modelli Aperti e Bene Pubblico
Dare priorità allo sviluppo open-source, affinché gli strumenti dell’IA siano accessibili a ricercatori, istituzioni, imprese e cittadini, rafforzando l’accesso democratico e promuovendo l’innovazione.
10. Apertura Globale con Radici Europee
Radicato nelle tradizioni scientifiche europee di rigore, collaborazione e spirito critico, il Centro coltiverà alleanze con istituzioni di ricerca di primo piano in Europa e nel mondo, promuovendo la ricerca sull’IA come ponte di cooperazione e di pace.
11. Modello Operativo
Seguire un modello snello e ad alto impatto: personale permanente ridotto, accesso e gestione di risorse computazionali su larga scala, forte supporto tecnico.
Il Centro svilupperà solide collaborazioni con i centri di ricerca sull’IA nei diversi Paesi europei e con le reti già esistenti, lavorando in sinergia con le infrastrutture europee di calcolo per evitare duplicazioni e massimizzare l’efficienza.
La dotazione di risorse computazionali crescerà in modo modulare, combinando quelle già disponibili in Europa con quelle proprie del Centro.
Un polo fisico fungerà da luogo d’incontro e collaborazione, e le infrastrutture di calcolo si rafforzeranno grazie alle sinergie tra istituzioni centrali e partner.
12. Etica e Impatto Sociale
Integrare fin dall’inizio la riflessione etica e la valutazione dell’impatto sociale nell’agenda di ricerca, anticipando le conseguenze sociali, economiche e culturali.
Coinvolgere decisori politici, società civile e opinione pubblica per allineare l’innovazione ai valori democratici, ai diritti umani e all’interesse collettivo.
Appello all’Azione
Questo è un momento decisivo per l’Europa. Il futuro dell’intelligenza artificiale verrà scritto da qualche parte: che possa mettere radici qui, nel linguaggio della scienza, dell’apertura e della responsabilità condivisa.
Invitiamo istituzioni, ricercatori e leader del settore pubblico e privato a unire le forze, contribuendo con idee e risorse alla costruzione di questo Centro.
Insieme possiamo fare in modo che l’intelligenza artificiale cresca come strumento di conoscenza, cooperazione e bene pubblico.