Lucrezia Parpaglioni

La comunità Turkana aiuta a scoprire i geni coinvolti nell’adattamento alla vita nel deserto

(19 Settembre 2025)

Roma – La selezione naturale ha plasmato adattamenti genetici particolari che consentono alla popolazione Turkana, in Kenya, di sopravvivere in un ambiente desertico estremo. Lo rivela una ricerca, frutto della collaborazione tra ricercatori americani e kenioti, guidata da Julien Ayroles, dell’UC Berkeley, che ha visto il coinvolgimento delle comunità Turkana del Kenya settentrionale, pubblicata sulla rivista Science.

Boma, abitazioni tradizionali per persone e bestiame a Turkana, vicino a Nakechichok sul fiume Turkwel in Kenya.
Credito
Julien Ayroles/UC Berkeley

 

Lo studio ha sequenziato oltre 367 genomi completi raccolti con l’autorizzazione e la partecipazione attiva della comunità, identificando otto regioni genomiche con forti segni di selezione naturale. Uno dei geni chiave identificati è STC1, espresso nei reni, che aiuta a trattenere acqua migliorando la concentrazione dell’urina in risposta all’ormone antidiuretico, il che è essenziale per un adattamento per vivere in ambienti dove l’acqua scarseggia. Inoltre, lo stesso gene potrebbe proteggere i reni dagli effetti dannosi derivanti dalla dieta ricca di proteine animali tipica dei Turkana, prevenendo condizioni come la gotta, rara nella popolazione nonostante un alto consumo di carne e sangue.

Questi adattamenti genetici sembrano essersi evoluti in risposta all’aridità crescente dell’Africa settentrionale circa 5.000 anni fa e riflettono una capacità umana di adattarsi rapidamente a grandi cambiamenti climatici. Interessante è anche come il passaggio crescente di membri della comunità Turkana da uno stile di vita pastorale tradizionale a quello urbano comporti una dissonanza evolutiva. Questo cambiamento di ambiente potrebbe infatti rendere gli adattamenti utili in ambiente desertico un fattore di rischio per malattie croniche come obesità e ipertensione negli ambienti cittadini moderni. Il progetto Turkana Health and Genomics non solo è un modello di ricerca partecipata con le comunità stesse, ma fornisce indicazioni su come le conoscenze tradizionali e la scienza moderna possano integrarsi per affrontare le sfide di un mondo in rapido cambiamento climatico e sociale.(30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.