Roma – Gli scimpanzé ingeriscono quotidianamente una quantità di alcol equivalente a circa due bevande alcoliche standard per un essere umano medio. Lo rivela uno studio condotto dall’Università della California, Berkeley, riportato su Science Advances. La ricerca ha per la prima volta misurato il contenuto di etanolo in varie specie di frutta abitualmente consumata dagli scimpanzé nel loro habitat naturale in Uganda e Costa d’Avorio. La frutta analizzata contiene in media circa lo 0,3% di etanolo in peso, e considerando che gli scimpanzé consumano circa 4,5 kg di frutta al giorno, corrispondenti ai tre quarti della loro dieta, la dose d’alcol ingerita è sostanziale ma non provoca segni evidenti di intossicazione.

Uno scimpanzé mangia fichi a Ngogo, nel Parco nazionale di Kibale in Uganda, nel 2018. I biologi dell’Università della California, Berkeley, hanno misurato il contenuto di etanolo in molti tipi di frutta che gli scimpanzé consumano abitualmente e hanno scoperto che ne contengono quantità sostanziali, sufficienti a suggerire che le scimmie siano cronicamente esposte all’alcol alimentare.
Credito
Aleksey Maro/UC Berkeley
Questo consumo cronico suggerisce che i nostri antenati comuni fossero esposti regolarmente all’etanolo derivante dalla fermentazione naturale della frutta, elemento mancante nella dieta degli scimpanzé in cattività e in molti esseri umani moderni. L’ipotesi della “scimmia ubriaca”, proposta più di vent’anni fa da Robert Dudley, trova così un forte sostegno: l’attrazione degli umani per l’alcol potrebbe derivare da un’eredità evolutiva legata all’ingestione naturale di frutta fermentata da parte dei primati. L’alcol potrebbe inoltre facilitare il legame sociale, favorendo la condivisione di frutti fermentati tra gli scimpanzé. Lo studio ha utilizzato molteplici metodi per misurare con accuratezza il contenuto alcolico della frutta e ha raccolto campioni di urina per rilevare metaboliti dell’alcol, confermando l’effettiva metabolizzazione dell’etanolo negli scimpanzé. I dati aprono nuove prospettive sugli adattamenti evolutivi dietro il consumo di alcol nei primati e suggeriscono la necessità di ulteriori ricerche sul ruolo dell’alcol nelle società animali.(30Science.com)