Valentina Di Paola

USA, squali in estinzione nei market a meno di 3$

(10 Settembre 2025)

Roma –  La carne di squalo venduta nei supermercati, nei mercati ittici e nei venditori online degli Stati Uniti proviene in molti casi da specie in via di estinzione e riporta spesso etichette errate. Questo allarmante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Marine Science, condotto dagli scienziati dell’Università della Carolina del Nord a Chapel Hill. Il team, guidato da Savannah Ryburn e John Bruno, ha analizzato il DNA di 29 prodotti a base di carne di squalo per determinarne l’identità di specie, scoprendo che il 93 per cento dei campioni presentava un’etichetta ambigua, e includeva carne di 11 diverse specie di squalo, tra cui due considerate in pericolo critico di estinzione. “Etichette errate e ambigue – afferma Ryburn – impediscono ai consumatori di fare scelte alimentari consapevoli”. Le due specie a rischio, ad esempio, riportavano semplicemente la dicitura “squalo” o “squalo mako”, senza designazione precisa. Questi risultati evidenziano una grave lacuna nella trasparenza dei prodotti ittici e nella sicurezza dei consumatori. “Il Governo – aggiunge Bruno – dovrebbe obbligare i distributori di prodotti ittici a fornire nomi specifici per ogni prodotto venduto. È noto che la carne di squalo contiene alti livelli di mercurio, che possono rappresentare gravi rischi per la salute umana, in particolare per i bambini e le donne in gravidanza”. “Pesci come lo squalo martello maggiore e lo squalo martello smerlato – conclude Ryburn – sono l’equivalente oceanico dei leoni e in alcuni casi venivano venduti a soli 2,99 dollari al chilo. Siamo rimasti scioccati da questi risultati. Sono urgentemente necessarie normative più severe e una supervisione più attenta delle pratiche di etichettatura dei prodotti ittici”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).