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Creato un sistema per incorporare informazioni digitali invisibili nei documenti stampati

(7 Luglio 2025)

Roma – Un team di ricercatori dell’Università Carlos III di Madrid, del Massachusetts Institute of Technology (MIT) e di Adobe Research ha presentato Imprinto, un sistema che consente di incorporare informazioni digitali invisibili su documenti stampati, utilizzando inchiostro infrarosso e una fotocamera speciale. Questa tecnologia propone una nuova generazione di interfacce ibride tra la carta e la realtà aumentata.

Questo strumento, recentemente presentato alla CHI Conference on Human Factors in Computing Systems del 2025 che hai avuto luogo a Yokohama, in Giappone, è stato sviluppato con l’obiettivo di consentire un’interazione avanzata con documenti fisici, senza alterare il tuo aspetto visivo. “L’impronta utilizza una punta di infrarossi invisibile davanti all’uomo, ma si è accorta attraverso una fotocamera sensibile sugli infrarossi vicini, così che può essere integrata nei dispositivi mobili attraverso una semplice modifica del sensore fotografico”, spiega Raúl, uno dei promotori del progetto. García Martín, del Dipartimento di Tecnologia Elettronica dell’UC3M.

Questa tecnica apre le porte a nuovi metodi di rastremabilità dei prodotti, autenticazione dei documenti e arricchimento di contenuti didattici o professionali. Tutto questo non dipende dai codici visibili, come i codici QR, e senza l’aggiunta di dispositivi esterni al documento.

 

 

 

L’impronta fa parte di un ecosistema più vasto di strumenti che i ricercatori dell’UC3M e del MIT stanno esplorando in base alle possibilità degli infrarossi. Gli autori hanno anche sviluppato una fotocamera portatile che è in via di brevetto, collegata tramite USB-C a qualsiasi dispositivo mobile che consente la visualizzazione delle veie sotto la pelle per facilitare gli interventi medici. Inoltre, consenti il ​​riconoscimento biometrico basato sui cuscinetti vascolari del palmo della mano grazie agli algoritmi di intelligenza artificiale.

“Il sistema, denominato VeinGoOne, pretende di analizzare in tempo reale le immagini catturate, consentendo non solo la visualizzazione in 2D, ma anche la ricostruzione in 3D della profondità venosa, utilizzando tecniche come l’estereoscopia o il Time-of-Flight”, afferma Raúl García Martín.

L’altro degli sviluppi presentati sull’apparecchiatura UC3M è il BrightMarker, un sistema che consente di incorporare codici invisibili in oggetti 3D utilizzando polimeri fluorescenti. Questa innovazione consente di stampare oggetti con etichette digitali nascoste, utili per la rastremabilità industriale, la logistica avanzata o l’interazione personalizzata in ambienti di realtà aumentata, senza alterare l’apparenza dell’oggetto.

Secondo gli investigatori, questo sta facendo parte di una visione più ambiziosa: sostituire i televisori con occhi o lenti di contatto con maggiore realtà, capacità di riconoscere e interpretare il contesto attraverso telecamere a infrarossi integrate. “Nel futuro prossimo, tecnologie come Imprinto, BrightMarker e VeinGoOne consentiranno agli utenti di interagire con oggetti fisici e documenti in formato digitale, intuitivi e personalizzati”, conclude Raúl García Martín.(30science.com)

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