Roma – Gli animali domestici non sembrano aver avuto alcun impatto a lungo termine sul benessere umano durante la pandemia. Questo inaspettato risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, condotto dagli scienziati dell’Università ELTE Eötvös Loránd. Il team, guidato da Eniko Kubinyi, Zsolt Demetrovics e Róbert Urbán, ha analizzato i dati di quasi 3.000 persone, raccolti durante i lockdown associati al Covid-19. Era stato ipotizzato che gli animali domestici avessero un universale effetto positivo sul benessere umano. In realtà, gli autori hanno scoperto che, anche in un periodo di isolamento estremo, i legami tra uomo e animale potrebbero non essere così trasformativi a livello emotivo come le persone tendono a credere. Nello specifico, i ricercatori hanno coinvolto quasi 3.000 persone in Ungheria, che hanno compilato tre sondaggi. I dati sono stati utilizzati per valutare come è stata vissuta la perdita e l’adozione di animali domestici durante la pandemia, considerando gli effetti a breve e lungo termine. Durante il lockdown, 65 persone hanno acquisito un animale domestico e 75 ne hanno perso uno. Gli scienziati hanno riscontrato un incremento di sentimenti positivi poco dopo l’adozione di un cane, ma nel lungo termine la calma, la soddisfazione generale, l’allegria e l’attività dei proprietari sono diminuite. Al contempo, la perdita di un animale domestico non sembrava influenzare in modo significativo il benessere dei partecipanti. “Abbiamo avuto accesso a un dataset davvero importante – afferma Ádám Miklósi, che ha avviato la raccolta dati sugli animali da compagnia – generalmente, gli amanti degli animali vengono identificati e studiati quando la decisione di adottarne uno è già stata presa. Durante i periodi di stress, la persona media, non necessariamente il principale caregiver, ma un membro della famiglia di cui fa parte l’animale, non è significativamente influenzata dalla scomparsa del cane”. “Siamo rimasti molto sorpresi – aggiunge Judit Mokos, altra firma dell’articolo – dal fatto che un nuovo animale domestico in casa non ha avuto alcun effetto sulla solitudine degli intervistati. L’adozione di un cane viene spesso pubblicizzata come una soluzione utile per le persone anziane e sole. Tuttavia, la nostra ricerca suggerisce che i cani non forniscono una vera panacea in questo senso, ma anzi, tendono a rendere i nuovi proprietari più ansiosi”. In altre parole, il gruppo di ricerca non ha riscontrato evidenze del tanto millantato “effetto animale domestico” a lungo termine. “È possibile – concludono gli autori – che le dinamiche della pandemia abbiano portato molti a fare scelte impulsive contro i loro interessi a lungo termine. Non è escluso, inoltre, che in alcuni casi la presenza di un amico a quattro zampe sia benefica nei momenti di stress. Saranno necessari ulteriori approfondimenti”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Covid: avere animali non ha fatto differenza a lungo termine in pandemia
(1 Luglio 2025)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).