Roma – Rendere più affidabile la misurazione delle radiazioni ionizzanti in ogni ambito che riguardi l’uomo e l’ambiente. Lo prevede il progetto europeo GuideRadPros, al quale ENEA partecipa con l’Istituto Nazionale di Metrologia delle Radiazioni Ionizzanti (INMRI). Tra gli obiettivi, la realizzazione di una guida corretta per l’implementazione della norma ISO 4037:2019 (lo standard di riferimento per i laboratori di dosimetria) e di materiale per la formazione degli operatori nel settore e l’aggiornamento della norma alla luce dei progressi scientifici.
“La corretta applicazione della norma ISO da parte di laboratori, industrie ed enti regolatori è fondamentale per la tutela del personale dall’esposizione a radiazioni ionizzanti – spiega la ricercatrice del Dipartimento Nucleare dell’ENEA Francesca Curciarello, responsabile del progetto GuideRadPros, avvalendosi dell’esperienza e della competenza dei maggiori istituti metrologici europei, si propone di fare da apripista per affrontare le sfide imposte dall’ultima revisione della norma ISO 4037:2019, sperimentando metodologie e tecniche innovative a costi contenuti che permetteranno anche agli istituti emergenti di implementare correttamente lo standard per offrire una migliore garanzia di qualità nell’ambito delle misure di radiazioni ionizzanti in radioprotezione”.
Oltre alla valenza scientifica e sociale, il progetto ha una notevole valenza tecnologica ed economica: infatti, le attività sperimentali porteranno alla definizione di nuovi metodi di misura da mettere a disposizione dei clienti degli istituti metrologici e dei laboratori di taratura, con ricadute sui processi di progettazione di nuovi macchinari e, dunque, sull’innovazione e la competitività.
“I dosimetri per raggi X e gamma sono tarati secondo lo standard ISO 4037:2019 e vengono utilizzati quasi universalmente in quei procedimenti che prevedono l’impiego di radiazioni ionizzanti come, ad esempio, il monitoraggio dei lavoratori, dell’ambiente e la risposta a eventuali emergenze. Tuttavia, l’aggiornamento di questa norma ha comportato nuovi requisiti, costi elevati e nuove esigenze formative. I piccoli laboratori di taratura e gli istituti di metrologia emergenti non sono riusciti ad adeguarsi interamente al nuovo standard. Da qui l’importanza di questo progetto europeo”, conclude Curciarello.(30Science.com)