Roma – Le formiche lunghe antenne, Paratrechina longicornis, possono sviluppare un’intelligenza di sciame, simile a una pianificazione anticipata, che permette loro di sgomberare la strada per liberare il passaggio alle compagne. Lo dimostra uno studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Behavioral Neuroscience, condotto dagli scienziati del Weizmann Institute of Science in Israele. Il team, guidato da Ehud Fonio e Ofer Feinerman, ha esaminato le formiche lunghe antenne mentre rimuovevano sassolini di ghiaia vicino a un gruppo di operaie che collaboravano per trasportare grandi prede. Le formiche, spiegano gli esperti, si differenziano di decine di migliaia di specie, che mostrano comportamenti intelligenti come coltivazione, allevamento, chirurgia, distanziamento sociale e architetture complesse. Eppure le dimensioni del loro cervello sono paragonabili a un seme di papavero, con meno di un milione di neuroni, a fronte degli 86 miliardi presenti nel cervello umano.
“Abbiamo dimostrato per la prima volta – afferma Fonio – che le operaie della specie Paratrechina longicornis riescono a rimuovere gli ostacoli da un percorso prima che diventino un problema, liberando la strada per un raccolto ingombrante. Siamo rimasti molto sorpresi da questi comportamenti”.
Nell’ambito dell’indagine, gli autori hanno progettato una serie di 83 esperimenti per analizzare queste capacità di superamento degli ostacoli in una singola colonia di formiche lunghe antenne nel campus del Weizmann Institute. Come ciottoli, hanno utilizzato perline di plastica del diametro di 1,5 millimetri, posizionate in modo da bloccare il loro percorso. Come prede, hanno utilizzato pellet di cibo per gatti, di cui le formiche sono ghiotte. Come molte specie di formiche, le P. longicornis comunicano attraverso i feromoni.
Le osservazioni hanno rivelato che le operaie erano più inclini a rimuovere le perline che si trovavano a circa 40 mm dal cibo, in direzione del nido. Le spostavano fino a 50 mm prima di lasciarle cadere, lontano dal percorso che conduceva al nido. Questo atteggiamento si verificava sempre quando la pallina era intera, e raramente quando veniva divisa in briciole. Ulteriori osservazioni hanno inoltre rivelato che le operaie non avevano bisogno di entrare in contatto con il cibo per iniziare a sgomberare la strada, ma piuttosto che venivano stimolate dai feromoni delle colleghe foraggiatrici.
“Nel complesso – conclude Danielle Mersch, altra firma dell’articolo – questi risultati implicano che le singole operaie non comprendono del tutto la situazione in cui si trovano: il comportamento intelligente viene messo in atto a livello di colonia, non di singolo individuo. Ogni esemplare segue semplici segnali, come le tracce di feromoni lasciate dalle compagne. Questa specie presenta quindi un’analogia con il cervello complesso, in cui l’attività di unità computazionali relativamente semplici, ovvero i neuroni, portano a capacità cognitive elevate”.(30Science.com)