Terapia combinata con Rapamicina e Trametinib prolunga la vita dei topi

Roma – La terapia combinata con i farmaci rapamicina e trametinib ha prolungato la vita dei topi di circa il 30%, superando l’effetto di ciascun farmaco somministrato singolarmente. Lo rivela uno studio condotto da Sebastian Grönke, Dame Linda Partridge e colleghi presso l’Istituto Max Planck per la Biologia dell’Invecchiamento, pubblicato su Nature Aging. Rapamicina e trametinib, entrambi farmaci utilizzati nella terapia oncologica, agiscono su diverse componenti della rete di segnalazione Ras/Insulina/TOR, un sistema chiave nel processo di invecchiamento. La rapamicina è un noto geroprotettore che estende la durata della vita negli animali, mentre il trametinib, che agisce sulla via Ras/MEK/ERK, è stato finora meno studiato in questo contesto. I ricercatori hanno osservato che il trametinib da solo prolunga la vita dei topi del 5-10%, mentre la rapamicina da sola del 15-20%. La combinazione dei due farmaci produce un effetto sinergico, aumentando la durata della vita di circa il 30%, senza effetti collaterali aggiuntivi. Oltre all’estensione della vita, la terapia combinata riduce l’infiammazione cronica nei tessuti e nel cervello e ritarda l’insorgenza e lo sviluppo del cancro nei topi trattati. Un’analisi dell’espressione genica ha rivelato che la combinazione influenza l’attività di specifici geni in modo diverso rispetto ai singoli farmaci, suggerendo meccanismi innovativi alla base dei benefici osservati. Gli autori intendono ora ottimizzare la dose e la via di somministrazione del trametinib per massimizzare gli effetti benefici e ridurre gli eventuali effetti collaterali, con l’obiettivo di avviare studi clinici sull’uomo, dato che il trametinib è già approvato per uso umano. Partridge ha sottolineato che, pur non aspettandosi un aumento della durata della vita umana paragonabile a quello nei topi, si spera che questi farmaci possano contribuire a mantenere la salute e prevenire malattie in età avanzata. (AGI) Lucrezia Parpaglioni