Roma – Lo stress materno, la qualità dell’assistenza e le condizioni ambientali possono influenzare la regolazione emotiva nei bambini e negli adolescenti. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Science, condotto dagli scienziati dell’Università di Southampton e del Koi Tū Centre for Informed Futures. Il team, guidato da Mark Hanson e Peter Gluckman, ha valutato la correlazione tra fattori evolutivi e ambientali precoci e sviluppo di ansia durante l’adolescenza. La letteratura scientifica, riportano gli esperti, mostra un aumento significativo dei disturbi di ansia nei ragazzi tra i 12 e i 19 anni. Questa aumentata insorgenza suggerisce che fattori sociali o evolutivi più ampi e a lungo termine stiano determinando la crescente prevalenza dell’ansia adolescenziale. I ricercatori sostengono che alcune condizioni ambientali associate alle prime fasi della vita possono influenzare significativamente lo sviluppo del cervello di un bambino. Secondo gli autori, alcuni segnali precoci possono preparare i bimbi alle avversità, ma se le minacce previste non si materializzano, le risposte emotive accentuate possono favorire disturbi di ansia. Questo squilibrio è ulteriormente aggravato dai rapidi e dinamici cambiamenti sociali e tecnologici che i giovani si trovano ad affrontare. “Le società – sostengono Hanson e Gluckman – sperimentano un crescente peso di problemi di salute mentale, soprattutto tra i giovani. Sebbene siano necessari interventi appropriati per aiutare coloro che ne sono già colpiti, anche gli approcci preventivi sono fondamentali”. “Le possibili soluzioni – concludono – dovranno adottare una prospettiva che includa l’intero arco di vita, coinvolgendo i decisori politici in ambito sanitario, educativo e di welfare, in una riflessione più coesa sul supporto ai genitori e ai caregiver e sui primi anni dell’infanzia”.(30Science.com)
Valentina Di Paola
L’ambiente plasma l’ansia adolescenziale
(30 Maggio 2025)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).