Roma – L’omicidio di George Floyd avrebbe potuto essere evitato se la polizia avesse risposto adeguatamente alle preoccupazioni espresse dagli astanti. Lo rivela una ricerca condotta da Mark Levine, Chris Walton e Richard Philpot, della Lancaster University, insieme a Tina Keil, del Leibniz Institute for Psychology, pubblicato sulla rivista American Psychologist. La ricerca ha analizzato per la prima volta 12 video provenienti dalle bodycam degli agenti, dagli smartphone dei presenti e dalle telecamere di videosorveglianza locali del 25 maggio 2020, giorno della morte di Floyd. L’analisi dettagliata ha individuato 205 interventi verbali diretti da parte della folla, di cui 177 rivolti alla polizia, che includevano affermazioni, valutazioni, domande, ordini e insulti, tutti volti a segnalare il deterioramento delle condizioni di Floyd e la pericolosità della posizione di costrizione applicata dagli agenti. I presenti, nonostante la situazione angosciante, hanno perseverato nel tentativo di far modificare il comportamento della polizia, ponendo domande come “Ha il polso?”. Tuttavia, la maggior parte degli agenti ha ignorato o respinto queste richieste, con poche eccezioni rappresentate dall’agente Lane, che ha tentato di intervenire in cinque occasioni ma senza ottenere il sostegno necessario dai colleghi, in particolare dall’agente Chauvin, che ha continuato a inginocchiarsi sul collo di Floyd. Gli autori sottolineano come questi momenti critici avrebbero potuto rappresentare opportunità per interrompere la traiettoria letale, ma la mancata risposta degli agenti ha portato al tragico esito. La ricerca evidenzia inoltre l’importanza di addestrare le forze di polizia a interagire in modo costruttivo con gli astanti, riconoscendoli non come una minaccia, ma come parte integrante della gestione delle emergenze e del dovere di diligenza. “L’impegno e la resilienza dei presenti impongono una riflessione profonda sui tradizionali approcci al comportamento degli spettatori in situazioni di crisi”, ha detto Levine. In sintesi, lo studio della Lancaster University fornisce una ricostruzione dettagliata e scientificamente rigorosa degli eventi che hanno portato alla morte di George Floyd, mettendo in luce le occasioni mancate da parte della polizia di salvargli la vita e indicando possibili vie di miglioramento per la formazione e la responsabilizzazione degli agenti di polizia.(30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
L’omicidio di George Floyd avrebbe potuto essere evitato
(26 Maggio 2025)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.