Roma – Una nuova ricerca che ha esaminato 11.700 anni di presenza delle balene della Groenlandia nell’Artico prevede che la perdita di ghiaccio marino dovuta al cambiamento climatico causerà una grave contrazione del loro habitat, fino al 75 per cento. Lo studio è stato guidato dall’Università di Adelaide e dall’Università di Copenaghen e pubblicato su Ecology and Evolution. Utilizzando modelli computerizzati, fossili e registri di caccia alle balene, il team ha mappato la posizione e le dimensioni dell’habitat estivo adatto alla ricerca di cibo per le balene della Groenlandia durante l’intero Olocene, scoprendo che questo habitat fino a poco tempo fa era rimasto costante nonostante le significative fluttuazioni climatiche. Ora però l’accelerazione del riscaldamento globale potrebbe portare all’erosione tra il 65 e il 75 per cento di questo habitat di foraggiamento entro la fine del XXI secolo. Nel Mare di Okhotsk, che ospita una delle sole quattro popolazioni di balene della Groenlandia, è probabile che l’habitat estivo praticabile scompaia completamente entro il 2060. La causa di questo declino è il venir meno della copertura di ghiaccio estivo. “Per molti millenni le balene della Groenlandia hanno preferito cercare cibo tra i ghiacci marini”, ha affermato l’autore principale Nicholas Freymueller, dell’Environment Institute dell’Università di Adelaide e del Globe Institute dell’Università di Copenaghen. “Tuttavia, negli ultimi decenni il ghiaccio marino artico si è ridotto in modo significativo e questo fenomeno è destinato ad accelerare nei prossimi decenni, causando la perdita di habitat in cui le balene della Groenlandia si radunano attualmente in gran numero”. Il team ha anche scoperto che le poche aree di habitat idoneo per la balena della Groenlandia che si prevede sopravviveranno nel 2100 si troveranno al di fuori della loro attuale distribuzione, con un impatto diretto sulle politiche di conservazione.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Cambiamento climatico devasterà l’ambiente delle balene nell’Artico riducendolo del 75%
(23 Maggio 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla