Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Il riscaldamento globale sta facendo accelerare il rilascio di carbonio dal suolo

(19 Maggio 2025)

Roma – L’aumento delle temperature sta portando a un rilascio di carbonio dal suolo inaspettatamente rapido. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’Università di Brema e pubblicato su Nature Communications. A livello globale, i suoli immagazzinano più del doppio del carbonio presente nell’atmosfera. Pertanto, l’assorbimento e il rilascio di carbonio da parte dei suoli costituiscono un elemento di regolazione essenziale delle concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica (CO2). Per far luce su questi processi su larga scala gli autori del nuovo studio hanno scelto un approccio piuttosto non convenzionale. Invece di studiare i suoli, hanno analizzato l’età della materia organica di origine terrestre trasportata dal Nilo al Mediterraneo e depositata vicino alla foce. Il Nilo trasporta materiale da un enorme bacino idrografico nelle regioni subtropicali e tropicali dell’Africa nord-orientale al Mediterraneo orientale. I campioni per lo studio provengono da una carota di sedimenti marini costieri in cui sono state depositate prove di età di molte migliaia di anni. Tali carote di sedimenti consentono quindi uno sguardo molto più a lungo indietro nel tempo, in periodi della storia della Terra in cui il clima era significativamente diverso da quello odierno e subì notevoli cambiamenti. I risultati hanno sorpreso i ricercatori e hanno mostrato qualcosa di inaspettato: l’età del carbonio terrestre è cambiata solo leggermente con le variazioni delle precipitazioni e le relative variazioni del deflusso, ma ha reagito fortemente alle variazioni di temperatura. Inoltre, la variazione di età dovuta all’aumento di temperatura dopo l’ultima era glaciale è stata significativamente maggiore del previsto. Ciò significa che il riscaldamento postglaciale ha accelerato drasticamente la decomposizione della materia organica da parte dei microrganismi nei suoli e ha causato un degassamento di CO2 molto più forte dai suoli (sub)tropicali di quanto previsto dai modelli del ciclo del carbonio. Il coautore Dr. Peter Köhler dell’AWI di Bremerhaven afferma: “Il fatto che i modelli sottostimino così fortemente il rilascio di carbonio dai suoli ci indica che dobbiamo rivedere la sensibilità del carbonio nel suolo nei nostri modelli”. Tuttavia, questo effetto non solo ha contribuito all’aumento della concentrazione atmosferica di CO2 alla fine dell’ultima era glaciale, ma ha anche conseguenze di vasta portata per il futuro: il ricambio del carbonio nei suoli accelererà con l’ulteriore riscaldamento globale e potrebbe aumentare ulteriormente la concentrazione atmosferica di CO2 attraverso un feedback precedentemente sottostimato.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla