Valentina Di Paola

Anticipare la gravità della polmonite aiuta a gestire il trattamento

(19 Maggio 2025)

Roma –  Elaborare modelli pragmatici in grado di distinguere il livello di gravità della polmonite pediatrica, così da individuare il trattamento più adeguato. A questo obiettivo è stato orientato uno studio, pubblicato sulla rivista The Lancet Child and Adolescent Health, condotto dagli scienziati dell’Ann & Robert H. Lurie Children’s Hospital di Chicago e della Northwestern University Feinberg School of Medicine. Il team, guidato da Nathan Kuppermann e Todd Florin, ha valutato i dati raccolti da 73 pronti soccorsi in 14 paesi attraverso il Pediatric Emergency Research Network (PERN). I nuovi strumenti predittivi intendono integrare il giudizio del medico nel decidere se la polmonite di un bambino giustifichi il ricovero ospedaliero o la terapia intensiva. La polmonite, spiegano gli esperti, rappresenta una delle infezioni più comuni nei bambini di tutto il mondo, e una delle cause più frequenti di ricovero pediatrico negli Stati Uniti. Sebbene la maggior parte dei casi si risolva senza troppe complicazioni, il cinque per cento dei pazienti si ammala gravemente e sviluppa serie complicazioni. Individuare questi casi è fondamentale per intervenire tempestivamente. Nell’ambito dell’indagine, sono stati considerati i dati di oltre 2.200 bambini di età compresa tra 3 mesi e 14 anni, che si sono presentati al pronto soccorso con polmonite. I ricercatori hanno scoperto che i sintomi di rinite e congestione erano associati a una malattia lieve. Al contrario, in caso di dolore addominale, rifiuto di bere, necessità di antibiotici, retrazioni toraciche, frequenza respiratoria o cardiaca superiore al 95° percentile per l’età e ipossiemia (basso livello di ossigeno nel sangue), gli autori suggerivano di valutare il ricovero. “Questo modello – afferma Kuppermann – fornisce al personale sanitario uno strumento pratico, basato sui dati, per orientare la decisione in merito alla possibilità di ricovero e, in definitiva, migliorare l’assistenza ai pazienti e il decorso della malattia”. L’indagine ha rivelato inoltre che il rischio di una malattia più grave aumentava se erano interessate più regioni polmonari. “I nostri modelli predittivi per polmonite pediatrica – conclude Florin – mostrano un’accuratezza interessante. Una volta validati esternamente, questi strumenti modelli forniranno informazioni basate sull’evidenza che i medici potranno prendere in considerazione nella valutazione della polmonite nei bambini”.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).