Roma – Analizzata un’antica imbarcazione di canne scoperta nel 2017 in uno dei canali fuori Uruk, nell’attuale Iraq. A farlo un recente studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Istituto Archeologico Germanico, presentato alla conferenza dell’European Geosciences Union. Lo studio ha utilizzato la tecnica della luminescenza otticamente stimolata per datare con precisione la barca, superando le difficoltà incontrate con il radiocarbonio a causa della presenza di bitume organico usato come collante nelle canne. Grazie a questa metodologia, i ricercatori hanno stabilito che la costruzione della barca risale a circa 3600 anni fa, collocandola tra il 2100 e il 1800 a.C. Lo studio è importante perché le imbarcazioni intatte di tale antichità sono estremamente rare nella documentazione archeologica e offrono preziose informazioni sulle tecniche di navigazione e vita quotidiana degli antichi abitanti della Mesopotamia. L’imbarcazione, attualmente conservata all’Iraq Museum, è stata scavata e fotografata in 3D nel 2022, e rappresenta un raro esempio di tecnologia navale in canne utilizzata per attraversare i canali che attraversavano le pianure intorno a Uruk. L’uso della luminescenza otticamente stimolata sul quarzo contenuto nei sedimenti interni alla barca ha permesso di aggirare le problematiche legate alla contaminazione da bitume, confermando l’età antica dell’imbarcazione e fornendo un quadro più chiaro della sua collocazione cronologica. I ricercatori auspicano ora di restaurare l’imbarcazione per riportarla al suo antico splendore e approfondire la conoscenza delle tecniche di costruzione e navigazione mesopotamiche. (30Science.com)
Lucrezia Parpaglioni
Scoperta un’antica barca usata per attraversare i canali della Mesopotamia
(14 Maggio 2025)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.