Lucrezia Parpaglioni

Scoperto l’uso di strumenti da parte di insetti assassini

(13 Maggio 2025)

Roma – Individuato, per la prima volta, l’uso di strumenti predatori da parte della cimice assassina Pahabengkakia piliceps, un predatore specializzato di api senza pungiglione. A farlo lo studio condotto da Wanzhi Cai e Hu Li, dell’Università Agraria Cinese, Zhengwei Wang, dell’Accademia cinese delle scienze, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences. La ricerca si basa su osservazioni sul campo, esperimenti comportamentali e analisi chimiche per comprendere come queste cimici utilizzino la resina prodotta dalle api per migliorare il successo predatorio.

Le api senza pungiglione applicano una resina appiccicosa attorno all’ingresso dei loro nidi, e le api guardiane attaccano i predatori che rimangono intrappolati in questa sostanza. Gli autori hanno osservato che P. piliceps immerge le zampe anteriori nella resina, ricoprendole uniformemente, e quindi usa queste zampe “incollate” per catturare le api all’ingresso del nido. Gli esperimenti sul campo hanno dimostrato che le cimici con accesso alla resina hanno un successo di predazione significativamente superiore rispetto a quelle senza resina. Il vantaggio non deriva semplicemente dall’appiccicosità della resina, ma dalla capacità di attirare le api guardiane in posizioni di caccia ottimali per la cimice. Le analisi chimiche hanno inoltre suggerito che la manipolazione fisica della resina da parte delle cimici aumenta il rilascio di sostanze volatili attrattive, facilitando così la predazione. Gli autori propongono che questa complessa forma di uso di strumenti sia legata alla specializzazione alimentare di P. piliceps, indicando un ruolo chiave dell’adattamento ecologico nell’evoluzione dell’uso di utensili tra gli insetti. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.