Roma – Il cervello umano elabora simultaneamente segnali cardiaci interni e stimoli uditivi esterni anche nello stato di profonda incoscienza del coma. Lo rivela uno studio guidato da Marzia De Lucia, Andria Pelentritou e colleghi del Department of Clinical Neuroscience del Lausanne University Hospital e dell’University of Lausanne, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences. Lo studio ha coinvolto 48 pazienti in stato comatoso nelle prime ore successive all’arresto cardiaco, registrando simultaneamente elettroencefalografia, EEG, ed elettrocardiografia, ECG, mentre venivano presentate sequenze uditive con omissioni casuali, in due condizioni: sincrona, in cui i suoni erano temporizzati a intervalli fissi dopo ogni battito cardiaco, e asincrona, con intervalli variabili tra suono e suono e tra battito cardiaco e suono. I risultati hanno mostrato che nelle omissioni sonore della condizione sincrona si osservava una risposta neurale e una decelerazione della frequenza cardiaca nei pazienti con esito favorevole, mentre ciò non avveniva nei pazienti con esito sfavorevole. Questo suggerisce che il cervello deduca il legame tra segnali cardiaci generati internamente e input uditivi esterni anche in uno stato di coma profondo. Gli autori sottolineano come le prime ore dopo l’insorgenza del coma rappresentino una finestra unica per valutare l’integrazione di stimoli interni ed esterni, indicativa della conservazione di circuiti neurali funzionalmente rilevanti per il recupero.(30Science.com)
Lucrezia Parpaglioni
Il cervello umano elabora segnali cardiaci e suoni anche in stato di coma
(14 Maggio 2025)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.