Lucrezia Parpaglioni

Prima prova fossile di un albero tropicale in via di estinzione

(13 Maggio 2025)

Roma – Scoperte le prime prove fossili di una specie di albero tropicale attualmente in via di estinzione. La scoperta, avvenuta in Brunei sull’isola del Borneo, riportata sull’American Journal of Botany, si deve a un gruppo internazionale di ricercatori guidato dalla Penn State University e rappresenta un tassello fondamentale per comprendere la storia antica delle foreste pluviali asiatiche e sottolinea l’urgenza di azioni di conservazione nella regione. Il reperto consiste in foglie fossili di Dryobalanops rappa, noto localmente come Kapur Paya, un albero gigante appartenente alla famiglia dei Dipterocarpi. Questo albero, ancora oggi presente nelle torbiere ricche di carbonio del Borneo, è considerato a rischio di estinzione a causa della crescente deforestazione e della perdita di habitat. Le foglie fossili, datate ad almeno due milioni di anni fa, costituiscono la prima testimonianza diretta nella documentazione fossile di una specie arborea tropicale vivente e minacciata. Il gruppo di ricerca ha identificato i fossili analizzando le caratteristiche microscopiche delle cuticole fogliari conservate, riscontrando una corrispondenza perfetta con l’attuale Dryobalanops rappa, fino ai dettagli cellulari più minuti.

“La scoperta offre una rara finestra sulla storia antica delle foreste tropicali umide dell’Asia, dimostrando che questa specie ha dominato le foreste del Borneo per milioni di anni”, ha detto Tengxiang Wang, autore principale dello studio.” Questo dato – ha aggiunto Wang – rafforza l’importanza ecologica del Kapur Paya e la necessità di proteggere i suoi habitat residui”. “Il record fossile delle foreste tropicali asiatiche è stato, fino ad oggi, sorprendentemente scarso rispetto a quello dell’Amazzonia e dell’Africa”, ha affermato Peter Wilf, coautore e professore di geoscienze alla Penn State. “La presenza di Dipterocarpi fossili mostra che queste foreste, oggi ricchissime di biodiversità, ospitano specie iconiche da milioni di anni”, ha continuato Wilf. “La scoperta aggiunge così una nuova dimensione agli sforzi di conservazione: non si tratta solo di proteggere le specie attuali, ma anche di salvaguardare un’eredità di resilienza ecologica sopravvissuta a profondi cambiamenti climatici e ambientali nel corso delle ere geologiche”, ha sottolineato Wilf. I Dipterocarpi sono fondamentali per lo stoccaggio del carbonio e per il mantenimento della biodiversità nelle foreste pluviali asiatiche, ma sono sempre più minacciati dalla deforestazione. La scoperta delle radici storiche profonde di questi alberi fornisce una base storica imprescindibile per rafforzare le strategie di conservazione, evidenziando che la protezione degli alberi in via di estinzione e dei loro habitat significa anche preservare la storia evolutiva e la resilienza degli ecosistemi. “I risultati aggiungono una nuova dimensione alla conservazione; non stiamo proteggendo solo le specie moderne, ma anche gli antichi sopravvissuti che sono stati componenti chiave dei loro ecosistemi unici per milioni di anni”, ha concluso Wang. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.