Roma – Molti produttori di plastica avrebbero promosso il “ riciclo avanzato” come la risposta alla crisi dei rifiuti di plastica, pur sapendo da anni che non si tratta di una soluzione efficiente né tecnicamente né economicamente. Questo secondo un nuovo rapporto del Center for Climate Integrity (CCI). Il riciclo avanzato, noto anche come riciclo chimico, si riferisce a una varietà di processi utilizzati per scomporre la plastica nelle sue molecole costituenti. L’industria ha promosso sempre più queste tecnologie, a fronte della crescente preoccupazione dell’opinione pubblica per gli effetti ambientali e sulla salute dell’inquinamento da plastica . Tuttavia, l’implementazione di queste tecnologie è stata afflitta da seri problemi, secondo la nuova analisi del CCI. “Le aziende la fanno sembrare un’ottima idea, qualcosa che dovremmo perseguire”, ha affermato Davis Allen, ricercatore presso il CCI e autore del rapporto. “Ma ne conoscono i problemi, i limiti”. La nuova analisi fa seguito a un rapporto del CCI del 2024 , che sosteneva che i produttori di plastica avevano nascosto i problemi legati al riciclo tradizionale, rischiando conseguenze legali per questa operazione di occultamento. Tale ricerca precedente era stata citata in una causa intentata a settembre dal procuratore generale della California, Rob Bonta, contro ExxonMobil per il suo ruolo nella crisi dell’inquinamento da plastica. “Il nuovo rapporto – ha affermato Davis – si concentra su questo moderno inganno del riciclo avanzato, che è diventato un vero e proprio focus per il settore negli ultimi anni”. Le aziende hanno descritto il riciclo avanzato come innovativo e rivoluzionario. Un video del 2020 di Chevron Phillips, una joint venture tra Chevron e Phillips 66, lo definisce “un’innovazione rivoluzionaria in grado di trasformare un pezzo di plastica in un nuovo materiale, ripetutamente”. Tre anni dopo, l’amministratore delegato di ExxonMobil, Darren Woods, ha definito la tecnologia “nuova di zecca” in un’intervista , come si legge nel rapporto. Tuttavia, nonostante alcune innovazioni tecnologiche, i processi di riciclo chimico sono stati brevettati già negli anni ’50 e sono stati promossi come una soluzione ai rifiuti plastici da gruppi commerciali fin dagli anni ’70. Già nel 1977, ad esempio, un opuscolo del gruppo commerciale della Society of the Plastics Industry affermava che la forma più comune di riciclo avanzato, la pirolisi, avrebbe consentito di “riciclare i rifiuti plastici in materie prime riutilizzabili per produrre nuova plastica”, si legge nel rapporto. Interpellata per commentare la ricerca, Michelle Gray, portavoce di ExxonMobil , ha dichiarato: “Il riciclo avanzato è una tecnologia comprovata, riconosciuta dall’UE come una soluzione al problema dei rifiuti plastici. Dall’avvio, abbiamo trattato oltre 36 milioni di kg di plastica nel nostro stabilimento di Baytown, che altrimenti sarebbero finiti in discarica”. Matthew Kastner, portavoce dell’American Chemistry Council, il principale gruppo commerciale chimico statunitense che rappresenta i produttori di plastica, ha affermato: “I gruppi di attivisti che sostengono che il riciclo avanzato ‘non è reale’ sembrano ignorare la scienza, l’innovazione e i risultati misurabili. I rapporti basati su dati selettivi e programmi anti-plastica non fanno nulla per promuovere un reale progresso ambientale”, ha affermato, aggiungendo: “Gruppi come il Center for Climate Integrity che affermano di avere competenze nel riciclo avanzato nonostante probabilmente non abbiano mai visitato un impianto, sono stati fondati per smantellare l’industria petrolchimica negli Stati Uniti, uccidendo migliaia di posti di lavoro e miliardi di dollari di entrate fiscali”.(30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Industria della plastica ha sostenuto consapevolmente un metodo di riciclo inefficiente
(9 Maggio 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla