Roma – Uno studio approfondito condotto in 26 Paesi rivela un divario costante nella fiducia nei confronti degli scienziati del clima, basato sull’ideologia politica: gli individui di destra dichiarano una fiducia inferiore rispetto alle loro controparti di sinistra. Il divario è particolarmente netto nelle democrazie più ricche e nei paesi anglofoni, secondo la ricerca pubblicata sul Journal of Environmental Psychology e guidata dall’Università di Kristianstad. “Sebbene gli scienziati del clima mantengano attualmente livelli piuttosto elevati di fiducia pubblica – che vanno dal 58 per cento in Nord America all’84 per cento nell’Asia meridionale – tale fiducia non è distribuita in modo uniforme tra tutti i gruppi”, afferma l’autore senior Kai Ruggeri , PhD, professore presso il Dipartimento di Politica e Gestione Sanitaria della Mailman School of Public Health della Columbia University. “Il divario politico nella fiducia non è inevitabile. Per raggiungere un migliore equilibrio, dobbiamo coinvolgere tutte le prospettive politiche e promuovere una fiducia che trascenda l’ideologia”. La fiducia nei climatologi è fondamentale per l’attuazione di politiche efficaci, poiché è noto che il sostegno pubblico alle politiche climatiche è strettamente legato al livello di fiducia nei climatologi. Inoltre, i legami tra le emissioni di combustibili fossili, l’aumento delle temperature e il modo in cui questi stanno modificando il nostro clima, ad esempio attraverso frequenti eventi meteorologici estremi, spesso non possono essere compresi attraverso l’esperienza diretta. Analizzando i dati di un sondaggio condotto su 10.641 partecipanti in 26 nazioni, i ricercatori hanno scoperto che l’ideologia politica influenza significativamente la fiducia nei climatologi, con poche eccezioni. Mentre gli individui di destra hanno mostrato una minore fiducia in 22 paesi, il trend si è invertito in Cina e Indonesia, dove gli intervistati di sinistra si sono dimostrati più scettici. In Egitto e Georgia, le opinioni politiche non hanno fatto alcuna differenza, il che suggerisce che il cambiamento climatico rimane meno politicizzato in queste regioni. Il legame tra opinioni politiche e sfiducia nei confronti degli scienziati del clima era più forte nei paesi più ricchi e democratici, con alti livelli di emissioni di gas serra. I ricercatori lo chiamano “paradosso postindustriale”: con lo sviluppo delle nazioni, alcune persone potrebbero considerare la scienza meno essenziale per il progresso, diventando più scettiche. Nelle democrazie, le divisioni politiche possono aggravare questa sfiducia. I paesi ad alte emissioni si trovano inoltre ad affrontare campagne di disinformazione ben finanziate, spesso da parte di interessi legati ai combustibili fossili, che minano la fiducia nella scienza del clima.(30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
In politica la scienza climatica riesce a “sfondare” solo a sinistra
(8 Maggio 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla