Lucrezia Parpaglioni

Robot morbido “pensa” con le sue gambe

(9 Maggio 2025)

Roma – Sviluppato un robot morbido capace di camminare, saltare e nuotare senza cervello, elettronica o intelligenza artificiale: solo tubi morbidi, aria e fisica ingegnosa. Lo rivela uno studio dell’AMOLF, riportato su Science. Lo studio descrive uno dei robot morbidi più veloci e semplici mai realizzati. Il robot si muove grazie alla sincronizzazione spontanea delle sue gambe tubolari, alimentate da un flusso d’aria continuo: l’ordine emerge dal caos senza alcun controllo centralizzato, ma solo tramite interazione fisica tra corpo e ambiente.

Questa sincronizzazione permette al robot di adattarsi agli ostacoli e cambiare andatura passando dalla terra all’acqua, senza processori o software. Il principio ricorda l’intelligenza decentralizzata osservata in natura, come nelle stelle marine. I ricercatori sottolineano che la fisica e il design del corpo possono generare comportamenti complessi, aprendo la strada a robot autonomi semplici, adattabili e robusti, utili in ambiti come microrobotica medica, tute robotiche e tecnologie per ambienti estremi. Le possibili applicazioni future spaziano dalle pillole intelligenti alla tecnologia spaziale. Microrobot sicuri, privi di microelettronica, che possono essere ingeriti e rilasciare farmaci dopo aver raggiunto autonomamente il tessuto bersaglio. Tute robotiche indossabili che si sincronizzano con il passo del corpo senza processori, riducendo il consumo energetico e migliorando la forza fisica. Macchine meccaniche autonome adatte ad ambienti estremi come lo spazio, dove l’elettronica tradizionale potrebbe non funzionare. Più in generale, questi esempi illustrano come questa ricerca apra le porte a sistemi meccanici (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.