Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Un nuovo approccio permetterà di controllare le zanzare invasive portatrici di malaria

(6 Maggio 2025)

Roma – Un nuovo approccio sperimentale basato su studi etologici a terra e su dati satellitari punterà a fermare una specie invasiva di zanzara che in Africa rischia di espandere la diffusione della malaria. Nello specifico, l’Emory University ha ricevuto 2,8 milioni di dollari di finanziamenti dalla Fondazione Gates per sostenere il progetto con l’obiettivo di controllare efficacemente le popolazioni della zanzara invasiva Anopheles stephensi , identificando innanzitutto le fonti d’acqua che hanno maggiori probabilità di ospitare le larve durante la stagione secca. In secondo luogo, i ricercatori condivideranno le mappe di questi obiettivi precisi con le autorità sanitarie pubbliche locali, tramite un’app per dispositivi mobili, per orientare le loro attività di eradicazione delle larve nel modo più efficiente ed efficace. La strategia si basa sulla ricerca sull’ecologia della stephensi a Jigjiga condotta da Gonzalo Vazquez-Prokopec, professore di scienze ambientali all’Emory e co-ricercatore principale del finanziamento. “Sembra controintuitivo concentrare gli sforzi per il controllo delle zanzare sulla stagione secca”, afferma Vazquez-Prokopec. “La nostra ricerca, tuttavia, dimostra che la stagione secca offre una finestra di opportunità perfetta per controllare queste zanzare in modo economicamente vantaggioso”. La zanzara stephensi , da tempo uno dei principali vettori della malaria in Asia, è stata identificata per la prima volta in Africa nel 2012 a Gibuti, un paese che funge da importante porto del Corno d’Africa. Da allora, la zanzara è stata rilevata in Etiopia, Somalia, Kenya, Nigeria e Ghana. Ha già scatenato diverse epidemie urbane di malaria in Africa. L’invasore porta una nuova, impegnativa svolta negli sforzi di eradicazione della malaria in Africa. Per gran parte del continente, la malaria è una malattia prevalentemente rurale, diffusa principalmente da altre specie di zanzare adattate a vivere in zone agricole. I funzionari della sanità pubblica africana hanno compiuto grandi progressi nel controllo della malattia, utilizzando metodi mirati ai comportamenti peculiari di queste zanzare rurali e agli stili di vita delle persone che vivono in campagna. Stephensi, tuttavia, è una vera e propria svolta. Questa specie di zanzara può vivere in ambienti rurali, ma prospera anche nelle aree urbane. È resistente agli insetticidi e riesce a sopravvivere alle stagioni secche. Il suo arrivo in Africa rappresenta una seria minaccia potenziale per milioni di abitanti delle città, che hanno poca o nessuna immunità a causa di ripetute esposizioni alla malaria. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla