Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Sostenibilità: GB sotto accusa alla CEDU per aver risposto debolmente alla crisi climatica

(6 Maggio 2025)

Roma – Due uomini che sostengono di essere stati danneggiati da una “debole” risposta del Regno Unito alla crisi climatica, stanno portando il loro caso di fronte alla Corte Europea dei diritti dell’uomo (CEDU). Questo secondo quanto riportato dal Guardian. Doug Paulley e Kevin Jordan affermano che le loro vite sono state rovinate dall’aumento delle temperature e dagli eventi meteorologici estremi causati dalla crisi climatica e che la risposta del governo non ha preservato i loro diritti umani. Finora i tribunali del Regno Unito hanno respinto i loro tentativi di costringere il governo a riconsiderare il suo approccio e hanno quindi portato il caso alla CEDU dove cercheranno di convincere i giudici che i loro diritti fondamentali sono stati violati. Paulley, affetto da molteplici disabilità aggravate dall’aumento delle temperature, e Jordan, la cui casa al mare è stata demolita dopo che forti tempeste e l’innalzamento del livello del mare l’hanno messa a rischio di essere spazzata via, affermano che l’approccio del Regno Unito al cambiamento climatico è sbagliato. Adottato nel 2023, il terzo programma nazionale di adattamento del Regno Unito (Nap3) definisce gli obiettivi di adattamento climatico del governo, insieme ai suoi piani e alle sue politiche per proteggere le comunità del Regno Unito dagli impatti dei cambiamenti climatici, come il caldo estremo, le inondazioni e l’erosione costiera. Paulley e Jordan, insieme all’ente Friends of the Earth , il terzo ricorrente nel caso, sostengono che il programma governativo non considera l’impatto del cambiamento climatico sui gruppi emarginati, non stabilisce “obiettivi di adattamento” legittimi né valuta adeguatamente i rischi per la realizzazione dei suoi piani. Hanno avviato una revisione giudiziaria del Nap3, ma l’anno scorso l’Alta Corte ha respinto le loro argomentazioni e, a marzo, la Corte d’Appello ha respinto la loro richiesta di impugnazione della sentenza. Ora si rivolgono alla CEDU. Nella loro memoria alla Corte europea dei diritti dell’uomo, sosterranno che il Regno Unito non rispetta i requisiti in materia di diritti umani per quanto riguarda il modo in cui attualmente pianifica e attua l’adattamento climatico ai sensi del Climate Change Act. In una mossa che potrebbe rafforzare la loro posizione, la scorsa settimana l’organismo di controllo del clima del Regno Unito, il Climate Change Committee, ha pubblicato una valutazione critica circa la preparazione del Regno Unito ai cambiamenti climatici. Ha ritenuto che gli attuali piani per proteggere le persone, il territorio e le infrastrutture dagli eventi meteorologici estremi siano inadeguati di fronte alle sempre più gravi inondazioni, siccità e ondate di calore che stanno colpendo il Paese. Paulley ha dichiarato: “Spero vivamente che la Corte europea dei diritti dell’uomo si occupi ora di questo importante caso. Le persone con disabilità, minacciate in modo sproporzionato dagli impatti dei cambiamenti climatici, sono state gravemente deluse da questo programma di adattamento debole e inefficace”. Jordan ha affermato: “Milioni di case in tutto il Paese sono già minacciate dagli impatti del cambiamento climatico e, senza un piano di adattamento adeguato, molte altre saranno messe a rischio”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla