Roma – Le sostanze psichedeliche rimodellano la comunicazione tra il cervello e il sistema immunitario. Ad analizzare questo curioso collegamento un articolo, pubblicato sulla rivista Psychedelics, di Genomic Press, che riporta l’intervista a Michael Wheeler, esperto di neuroimmunologia, un campo che esplora l’interazione tra il sistema nervoso e quello immunitario. Lo scienziato, affiliato alla Harvard Medical School e al Brigham and Women’s Hospital, è autore corrispondente di un paper pubblicato recentemente sulla rivista Nature, in cui si dimostra che sostanze psichedeliche come la psilocibina rimodellano radicalmente le risposte immunitarie legate alla paura e allo stress. “Gli astrociti nell’amigdala, una regione cerebrale coinvolta nell’elaborazione della paura – afferma Wheeler – utilizzano un recettore specifico chiamato EGFR per limitare la paura indotta dallo stress. In caso di stress cronico, questa segnalazione si interrompe e si innesca una serie di effetti a cascata che coinvolgono cellule cerebrali e immunitarie. La cosa affascinante è che i composti psichedelici possono invertire l’intero processo”. Questa scoperta, evidenziano gli autori, rappresenta un cambio di paradigma nella comprensione del potenziale terapeutico delle sostanze psichedeliche. Wheeler si è impegnato per svelare come i fattori ambientali, inclusi stress e traumi, possano influenzare la neurobiologia. Combinando le conoscenze delle neuroscienze e dell’immunologia, il ricercatore ha identificato canali di comunicazione precedentemente nascosti tra cervello e sistema immunitario, che potrebbero contribuire a spiegare perché i trattamenti psichiatrici tradizionali spesso producono risultati incoerenti. La recente pubblicazione sulla rivista Nature dimostra che quando lo stress cronico interrompe la normale segnalazione nell’amigdala innesca una cascata infiammatoria che coinvolge le cellule immunitarie nelle meningi. Sorprendentemente, le sostanze psichedeliche possono interrompere questo processo in più punti, riducendo sia l’accumulo di cellule immunitarie che i comportamenti legati alla paura. “Queste intuizioni – aggiunge Wheeler – potrebbero aiutarci a identificare i circuiti di comunicazione cervello-corpo come una caratteristica fondamentale della fisiologia. Spesso pensiamo ai disturbi mentali in base ai loro sintomi comportamentali. Tuttavia, concentrandoci esclusivamente sul cervello, probabilmente trascuriamo gran parte della biologia sottostante”.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Sostanze psichedeliche, sistema immunitario e trattamento della paura
(6 Maggio 2025)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).