Valentina Di Paola

Allo studio nuovo test per la tubercolosi, più rapido e accurato

(5 Maggio 2025)

Roma – Sviluppare un nuovo approccio efficace, semplice e sicuro per rilevare la tubercolosi. A questo obiettivo è stato orientato uno studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, condotto dagli scienziati del Massachusetts Institute of Technology. Il team, guidato da Laura Kiessling, Stephanie Smelyansky, Chi-Wang Ma, Gregory Babunovic e So Young Lee, ha individuato una etichetta molecolare che potrebbe favorire nuovi test per la tubercolosi, più semplici e rapidi delle alternative attuali. La tubercolosi, spiegano gli esperti, è la malattia infettiva più mortale al mondo, che colpisce ogni anno circa 10 milioni di persone, oltre un milione delle quali non sopravvive. Il gruppo di ricerca ha dimostrando di poter marcare un glicano chiamato ManLAM utilizzando una molecola organica che reagisce con specifici zuccheri contenenti zolfo. Questo permette di individuare la posizione del glicano all’interno della parete cellulare batterica, studiando i primi giorni di infezione. “Speriamo di utilizzare questo approccio – afferma Kiessling – per rilevare i glicani associati alla tubercolosi, sia in coltura che in un campione di urina, il che porterebbe a un’alternativa più rapida ed economica rispetto alle metodologie diagnostiche attuali, che sono poco pratiche, specialmente per i bambini”. Nei batteri, spiegano gli esperti, i glicani aiutano i microbi a entrare nelle cellule ospiti e sembrano anche comunicare con il sistema immunitario dell’ospite, in alcuni casi bloccando la risposta immunitaria. Il Mycobacterium tuberculosis è associato a un involucro cellulare molto elaborato rispetto ad altri batteri, e presenta diversi glicani. “Queste strutture possono interagire con le cellule dell’organismo – aggiunge Kiessling – riducendo l’efficacia del sistema immunitario. Notoriamente complessi da marcare, i glicani non hanno sequenze distintive o reattività chimiche che possano essere individuate”. Il glicano ManLAM, però, contiene uno zucchero raro chiamato MTX, la cui particolarità è la presenza di un tioetere, ovvero un atomo di zolfo racchiuso tra due atomi di carbonio. Questo gruppo chimico ha offerto l’opportunità di utilizzare un tag a piccole molecole precedentemente sviluppato per marcare la metionina, un amminoacido che contiene un gruppo simile. Ciò permette di marcare ManLAM. “Per la prima volta – sottolinea Smelyansky – siamo in grado di visualizzare in modo davvero selettivo un glicano specifico”. “Questa possibilità– conclude Kiessling – ci aiuterà ad esaminare processi di infezione, ma non solo, che finora risultavano invisibili. Attualmente è in fase di sviluppo un test diagnostico che utilizza anticorpi per rilevare la ManLAM in un campione di urina. Tuttavia, questo test è efficace solo nei pazienti con casi di tubercolosi molto attivi. Il nostro metodo potrebbe portare a un test in grado di rilevare anche concentrazioni molto basse del patogeno”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).